Parigi, 1865. Vicoli bui e tortuosi, bettole e taverne, la povertà del popolo allo stremo, il lusso opulento dei bordelli più rinomati: lo sfondo della Parigi di fine Ottocento si impone con forza sul romanzo, conferisce alle pagine de Il perfezionista (Piemme, 2011) un’impronta inconfondibile.
E’ su questo scenario che imperversa la mano di uno spietato assassino, che non si limita ad uccidere le sue vittime: dopo la morte, esegue su di loro un preciso rituale, le squarta, ne asporta lo scalpo, firma i suoi delitti con questi ed altri macabri particolari.
Appena giunto a Parigi, il giovane Etienne si imbatte per caso nell’omicida, per caso viene in possesso del tuo taccuino, trasformandosi così nel suo prossimo bersaglio.
Soltanto l’Ispettore Letamendia riuscirà a mettere insieme tutti gli elementi e a collegare gli omicidi ad un “libro maledetto”, I canti di Maldoror.
La figura dell’assassino è descritta in modo complesso e articolato (dal nascere delle sue fantasie malate a partire da un’opera letteraria, alla crudeltà nella realizzazione delle sue fantasie di morte), così come la misera vita degli operai, di cui l’autore ci offre uno scorcio attraverso le disavventure del protagonista, Etienne.
Ma, in mezzo a tanta miseria e disperazione, sulla quale si abbatte anche la scure della storia (interessanti le pagine dedicate alle rivolte degli operai, respinti a fucilate dall’esercito), ci fa intravedere anche la solidarietà che può instaurarsi tra gli operai, i forti legami tra persone che condividono lo stesso destino.
Hervé Le Corre Insegnante, vive a Parigi. Autore molto apprezzato, vincitore di numerosi premi e riconoscimenti letterari, con Il perfezionista, che in Francia ha venduto più di 50.000 copie, ha ottenuto il prestigioso Grand Prix du roman noir français di Cognac e il Prix Mystère de la critique.
Autore: Hervé Le Corre
Titolo: Il perfezionista
Editore: Piemme
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 19,50 euro
Pagine: 480