“Quando non ci sarò più dite di me…“. Con questo spirito prende corpo “Le penultime parole famose” (Tullio Pironti editore, 2009) di Elsa Di Gati. L’autrice realizzare pagine divertenti e cariche di emozione allo stesso tempo. E dice: “Autocelebrare la propria vita, immaginandosi già nell’aldilà, non è uno sport in cui i personaggi di quest’Italia del terzo millennio eccellano. L’aldiquà ci piace assai, e ci restiamo ottimamente“. Un libro originale, sulla falsariga dell’antologia di Spoon River di Edgar Lee Master.
Da questa considerazione parte Elsa Di Gati, nota giornalista della Rai, che ha invitato molti personaggi a scrivere – a futura memoria – il proprio epitaffio. Un elenco di personaggi e di memorie. Nomi gloriosi: da Giulio Andreotti a Corrado Augias, da Alain Elkan a Giovanni Floris, da Vauro a Walter Veltroni. Una carrellata di vip a cui Elsa Di Gari da la parola. Tra fughe, ritirate e scongiuri, alla fine sono rimasti sul campo 47 intrepidi (più due “fuori quota”: l’editore e la curatrice).
Un modo divertente «per testare di quanta autoironia siamo capaci, per capire se, all’occorrenza, riusciamo persino a partorire un pensiero profondo, un sogno, una riflessione sul mondo e sul nostro modo di starci»
Elsa Di Gati, nasce a Terni da famiglia siciliana, ma vive e lavora a Roma. Laureata in lettere, è giornalista professionista. Per anni voce di Radiorai e volto del Tg3 regionale, dal 2002 conduce il talk show di Raitre Cominciamo Bene. Questo è il suo primo libro… e spera che non sia l’ultimo. Non porta mai con sé corni o amuleti, non tocca ferro, ama i gatti neri, strizza l’occhio, non crede al malocchio, usa il prezzemolo e adora il finocchio.