Ci sono libri che, con ironia e leggerezza, riconciliano con il mondo. Uno di questi è “Facciamo finta che non sia successo niente” (Giunti), di Maddie Dawson, che dai lavori più disparati svolti prima di dedicarsi alla scrittura ha tratto ispirazione per le sue storie. Racconta le vicende di Annabelle, una donna in crisi, nonostante un matrimonio apparentemente felice che per trent’anni ha fatto di lei il punto di riferimento del quartiere, le ha dato stabilità, la certezza di un marito fedele e due figli, Sophie e Nick, entrambi ormai lontani da casa.
Potrebbe trattarsi semplicemente della “sindrome da nido vuoto”, oppure della mancanza di un lavoro che la impegni più di quanto faccia l’attività di illustratrice di libri per bambini, ma Annabelle sa che c’è qualcos’altro. Il suo matrimonio è diventato monotono e prevedibile, si sente sola e trascurata dal marito, Grant, che si sta dedicando anima e corpo alla scrittura di un libro sul “Mondo della Fabbrica” agli inizi del secolo scorso. E’ così occupato da questo progetto da programmare rapporti sessuali tutti i mercoledì mattina alle sette, “tranne che in caso di influenza, esami di fine anno e consigli di facoltà”.
Ma la verità è ancora più complicata: Annabelle non sa se vuole ancora essere sposata e, soprattutto, è innamorata di un altro uomo. Si chiama Jeremiah e, nonostante la donna non gli parli da più o meno ventisei anni, il tipo di amore che prova per lui è una forza misteriosa e folgorante, che esercita un’influenza positiva sulla sua anima. Jeremiah è con lei, si è insediato nella sua mente, ritagliandosi uno spazio tutto per sé ed è presente nella sua vita non meno di quanto lo sia Grant in questo periodo. E’ sbucato da un passato affascinante – i primi tumultuosi anni di matrimonio –, ma pieno di compromessi: la crisi dovuta a quel precoce tradimento è stata superata, ma il patto stipulato con Grant ha vietato ad Annabelle di parlare ancora dell’amante.
A distanza di anni, la donna, che ha idealizzato la passione di quei giorni, non può fare a meno di chiedersi se l’uomo con cui ha scelto di trascorre la vita sia quello giusto. Per questo motivo, quando Sophie, che aspetta un bambino, chiama la madre da New York a causa di alcune complicanze della gravidanza, Annabelle accetta di trasferirsi nella città che le ricorda la persona amata tanto tempo prima, dove tutto è cominciato e dove, inaspettatamente, le viene offerta una seconda possibilità. La scelta sarà allora fra l’uomo che l’ha perdonata, e che le è stato vicino per trent’anni, e l’amante, che sembra possedere ancora il suo cuore.
Facciamo finta che non sia successo niente è una commedia ironica, divertente, emozionante che, tutta giocata sull’alternanza di presente e passato, svela gradualmente i retroscena e le contraddizioni del legame fra Annabelle e Grant, iniziato negli effervescenti anni Settanta, e diventa, più in generale, acuta analisi delle relazioni all’interno del matrimonio moderno, della vera natura romantica dell’amore e dei compromessi che a volte siamo costretti ad accettare.
Maddie Dawson è cresciuta in Florida ma vive in Connecticut con il marito e i tre figli. Prima di diventare scrittrice a tempo pieno, ha svolto i lavori più disparati: la supplente d’inglese, la commessa, la domestica, la cameriera, la giornalista freelance e la dattilografa di uno psichiatra…, tutti fonte di ispirazione per le sue storie future.
Facciamo finta che non sia successo niente è il suo primo romanzo.
Autore: Maddie Dawson
Titolo: Facciamo finta che non sia successo niente
Editote: Giunti
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 400
Prezzo: 16 euro
Articolo di Lidia Gualdoni