Enzo Moscato non è solo uno dei capisaldi della nuova drammaturgia napoletana a teatro ma è anche un grande intellettuale e “L’angelico Bestiario“ (Ubulibri, 2011) lo dimostra al neofita e conferma la sua grandezza all’appassionato.
Ormai divenuto classico, la silloge di testi teatrali del primo periodo racconta una Napoli diversa rispetto a quella descritta da Eduardo. Cinque testi, cinque viaggi nell’universo eccessivo, fantasioso e tremendamente reale di Enzo Moscato. Un approccio diverso al teatro sia dal punto di vista linguistico che strutturale con l’invenzione di un linguaggio che pesca, a più riprese, dagli idiomi esteri in un melange divertente.
Una scrittura saldamente legata alla tradizione, da Viviani – soprattutto nelle location e nei protagonisti – al già citato Eduardo – ma anche innovativa, dove si offre largo spazio alla nuova napoletanità e all’irrapresentabile, soprattutto in “Partitura”, primo anello di congiunzione con il nuovo Moscato. Secondo l’autore, si tratta di scrittura teatrale di genere ma già si possono riscontrare i tratti di quel che sarà il teatro di Moscato, soprattutto quell’umorismo amaro e ironico evidenziato ancor di più, nella produzione a venire, dal pasticcio linguistico. L’introduzione di Fabrizia Ramondino riprende alcuni motivi dell’intera opera e offre al lettore un’importante comparazione con le poesie e la scrittura di alcuni poeti, ai più sconosciuti, partenopei per rintracciare l’inizio del fenomeno drammaturgico.
Moscato plasma la lingua per adattarla alle caratterizzazioni dei suoi personaggi, la commedia si presenta sempre dai tratti noir ma non sfocia mai nella tragedia. I protagonisti sono prostitute, camorristi, sacerdoti, travestiti, c’è sempre una contrapposizione tra vittime e carnefici e un ribaltamento di posizioni improvviso. Sono principalmente storie di solitudini o persone ai margini, desiderose di un riscatto sociale. Inoltre, è fortemente presente l’elemento religioso e votivo, fatto di immagini sacre e rituali precisi, segno di un distacco mai avvenuto con le tradizioni familiari.
La magia del teatro di Moscato è tutta nel presentare, talvolta deformata, una realtà intrisa di credenze popolari con una grandezza lirica che pochi scrittori di teatro hanno.
Enzo Moscato è il capofila della nuova drammaturgia napoletana ed è l’inventore, a teatro, di un linguaggio nuovo ed estremo pieno di poesia e di espressioni popolari che è il suo maggiore tratto distintivo. Tra i suoi lavori ricordiamo Embargos , Rasoi , interpretato da Toni Servillo, e Compleanno , dedicato all’amico drammaturgo Annibale Ruccello.
Autore: Enzo Moscato
Titolo: L’angelico bestiario
Editore: Ubulibri
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 23 euro
Pagine: 296