Dal primo settembre 2011 le librerie, comprese quelle online, non potranno più applicare sconti superiori al 15% sul prezzo di copertina. Un decreto legge che, tra polemiche e plausi, rompe la monotonia dell’editoria italiana. In apparenza.
In quella data, infatti, entra in vigore la legge Levi, recentemente approvata in Senato, che regola i prezzi dei libri e tutela da un lato le librerie indipendenti, dall’altro la piccola e media editoria.Se per gli acquirenti, tale provvedimento può sembrare sconveniente, altrettanto non lo è per le librerie, che trovano, grazie alla norma, una possibilità concreta di tornare a competere sul mercato.
La legge, infatti, stabilisce che non ci possono essere promozioni al dettaglio con sconti al di sopra del 15% e, eccetto nel mese di dicembre, gli editori potranno effettuare campagne promozionali non reiterabili nel corso di un anno solare e della durata non superiore ad un mese, con sconti fino al 25% del prezzo di copertina. I venditori al dettaglio, dal più piccolo al più grande, potranno decidere se aderire o meno a tali campagne promozionali.
Niente più sconti sui libri nel periodo natalizio, né promozioni nelle grandi librerie e tanto meno in rete.
E se siete tra coloro che si sentono delusi dal fatto di non poter acquistare un best-seller a metà prezzo, pensate che grazie a questa legge potrete scoprire quella miriade di testi meritevoli, che troppo spesso viene offuscata dai colossi editoriali. Forse questo Natale metterete sotto l’albero un regalo un po’ più costoso, ma non è detto che sia di minor valore, anzi.
Grazie al provvedimento, forse, torneremo a vedere gli scaffali delle librerie pieni di titoli diversi e fuori dagli schemi imposti dal mercato e, forse smetteremo di veder scomparire librerie e librai a favore delle grandi catene.
Info sul Decreto Levi.
La foto dell’articolo si riferisce al volume “Proteggere il libro” edito da Fidare.
Il ddl è assurdo. Non tocca la perte più importante: la disparità nei prezzi all’ingrosso fra editore-sito online, editore-libraio con i primi che pagano la merce quasi il 70% in meno. Capito perché Amazon e i supermercati possono scontare la merce a così tanto? Avete inoltre pensato la fatto che i librai si ritrovano costretti a non potere fare sconti agevolati per le festività o in caso di svendita, o perché vogliono attirare clientela? Inoltre, Amazon, mi mette al 40% in meno i libri di Feyerabend: non proprio un best-seller…
La legge Levi è un crimine contro i lettori (che pagheranno di più i libri), contro il mercato (è una forma di cartello legalizzato), contro il merito (i librai più bravi ed efficienti non potranno emergere), la cultura (libri più cari=meno libri venduti), internet (amazon aveva fatto bene a ritardare la sua venuta in Italia, che definiva mafiosa).
Trovo di un’ingiustizia allucinante questa legge! Non sono d’accordo neanche un po’ e spero che ci ripensino perchè in questo modo non si incentivano le persone a leggere anzi, avviene il contrario! 🙁
Credo che comunque sia un ritardare l’inevitabile. Ormai gli e-reader sono una realtà anche in Italia. Basta considerare che in america amazon ha annunciato lo scorso dicembre (ben 8 mesi fa) che la vendita degli e-book ha superato quella dei classici Libri. Certo è una tristezza (è troppo bello tenere in mano un libro vero), però questo DDL non fa altro che aiutare questo tipo di mercato, se Amazon fa sconti del 40% sui libri elettronici (che non sono considerati nel DDL) allora si che le librerie scompariranno velocemente…
Mi sono appena letto il DDL e comunque on-line si possono fare sconti fino al 20% mentre le librerie fino al 15%….
Trovo questa legge abbastanza positiva, anche se non mi permetterà più di vendere libri a prezzi stracciati, quando occorre fare cassa velocemente.
Sono un piccolo editore e competere nel mercato è stato davvero difficile finora: i lettori italiani tendono a fare acquisti di libri come di vestiti. Basta che un libro vada di moda, che qualcuno gli abbia appiccicato in qualche modo l’etichetta di bestseller, perché gli italiani si precipitino ad acquistarlo. Se poi il libro ha una firma come Mondadori, allora ancor meglio: non importa se chi l’ha scritto non è capace di scrivere due frasi una in fila all’altra, perché non ha mai imparato la grammatica italiana, oppure che il contenuto sia scadente.
Questa legge costringe il lettore a soffermarsi un poco di più in libreria per scegliere un libro per cui valga la pena pagare il prezzo pieno.
Trovo abbastanza ridicolo che i lettori si lamentino per il prezzo dei libri: confessi il lettore, piuttosto, che per una serata in discoteca o per un film al cinema spenderebbe lo stesso denaro senza batter ciglio.
Il lettore che acquista molti libri, solo perché economici, ne comprerà qualcuno di meno, ma che gli interessi di più, evitando di riempirsi la testa di parole che non facciano pensare.
Dispero che i librai, nelle librerie fisiche come in quelle internettiane, facciano un poco di posto in più per libri pubblicati da una piccola casa editrice come la mia WLM, ma chissà che non accada per davvero.
Buona lettura a tutti!
E’ un DDL pensato e redatto da ignoranti che non sanno barcamenarsi in materia di e-shop. Ricordo che Levi era lo stesso che propose la legge “ammazzablogger”, il che è già un tutto dire.Ci troviamo all’ennesima dimostrazione dell’inettitudine di chi si ostina a fare un lavoro che poco gli compete. Vedremo tra 12 mesi, come tanto ripete il Sig. Levi, i risultati catastrofici che questo decreto porterà nel mondo dell’editoria, specialmente, appunto, quella piccola e media. Poi si, torneremo a confrontarci ma sarà ormai troppo tardi. E nel frattempo, per gli stessi modivi, mi aspetto di vedere leggi IDENTICHE che tutelino i piccoli commercianti e fruttivendoli, completamente fagocitati da grandi catene di centri commerciali che vengono lasciati aprire allo sbaraglio anche a pochissimi centinaia di metri l’uno dall’altro. Per la stessa ragione, impedendo gli sconti “liberi” dovremmo essere contenti, noi consumatori, di trovare prodotti differenziati a prezzi esorbitanti. No?…
“E se siete tra coloro che si sentono delusi dal fatto di non poter acquistare un best-seller a metà prezzo, pensate che grazie a questa legge potrete scoprire quella miriade di testi meritevoli, che troppo spesso viene offuscata dai colossi editoriali. Forse questo Natale metterete sotto l’albero un regalo un po’ più costoso, ma non è detto che sia di minor valore, anzi.”
Lasciatelo dire a noi consumatori quello che ci farebbe più piacere trovare in un negozio. Trovo ridicolo che gente di parte parli a nome di altri.
Trovo la logica di chi ha scritto l’articolo assolutamente initellegibile. Non si capisce perché come il poter acquistare un libro a prezzo più basso possa impedire la diffusione di prodotti a più alto valore culturale.
Trovo legge e relativi difensori assolutamente indegni di atteggiarsi a difensori della cultura.
Invito quindi tutti a comprare all’estero libri in lingua.
Voi siete fuori di testa.
Il mondo si evolve, il mercato si evolve, voi parlate della piccola libreria di quartiere e del piccolo editore. Fino ad ora nessun piccolo editore è stato strangolato. Dov’era la legge quando le gigantesche TV commerciali hanno preso piede?
E dov’era quando i centri commerciali hanno bruciato i negozi “sotto casa”.
Una legge fatta da chi vive in un tempo che non gli appartiene, da persone che i libri li hanno in “copia gratuita”. Vecchi pastosi risultato di una politica geriatrica e avvizzita.
Invece di passare i vostri ultimi giorni nella pace della famiglia massacrate questo paese.
Speriamo che qualcuno decida di colonizzarci…
La legge sul libro è una vergogna, i prezzi li fa il mercato e secondo me i consumatori devono essere liberi di scegliere. Librai e editori sono comunque destinati a ridimensionarsi se non a scomparire nel lungo termine con l’avvento degli ebook e cercano di conservare i loro margini di guadagno anziché differenziare l’offerta e l’attività. Questa legge dimostra se ce ne fosse bisogno che siamo un paese vecchio e governato da gente che guarda al passato anziché al futuro, che pensa solo a conservare privilegi facendone pagare i costi ai cittadini. E’ una vergogna.