Georges Perec è uno scrittore che non ha bisogno di presentazioni e “La bottega oscura” (Quodlibet, 2011) è un testo dal sapore autobiografico che può interessare soprattutto i fan dello scrittore francese. Una raccolta di 124 sogni, che potrebbero essere dei veri e propri racconti reali, conduce il lettore nella vita di Perec, rimanda alla sua infanzia, ad un’adolescenza turbata dagli eventi storici.
Il padre muore in un combattimento contro i tedeschi e la madre viene deportata nel campo di concentramento di Auschwitz. I sogni di Perec hanno costanti rimandi alla figura materna, riferimenti all’attività di scrittore e alla volontà di creare una sistematica memoria per dare un certo ordine alla propria attività onirica.
In un certo senso, la scrittura aiuta Perec ad affrontare i fantasmi del suo passato, ad elaborarli in una sorta di attività psicoanalitica. Non si tratta di un testo di facile lettura, infatti corrono in aiuto del lettore le note del curatore e traduttore Ferdinando Amigoni. Così si ritrovano storie della sua vita, donne desiderate, psicoanalisti, figure di intellettuali, il tutto mostrato e occultato sapientemente come se fosse un rebus da risolvere.
La bottega oscura è un testo che può fare la felicità del completista e del pereccofilo ma non rientra tra le pubblicazioni imprescindibili dello scrittore francese. I sogni sono disposti in ordine cronologico, alcuni sono collegati tra loro e innumerevoli sono le citazioni contenute al loro interno. Si avverte un forte senso di morte e un’ossessività verso il simbolo, il dettaglio e il ritornante. All’interno dei testi di Perec, questo assume un ruolo diverso, è figlio della cultura del suo tempo, con esso lo scrittore applica a se stesso la psicoanalisi in maniera piuttosto selvaggia.
Sicuramente è materiale a disposizione degli studiosi e degli appassionati e un tassello importante nell’alveo della bibliografia perecchiana.
Georges Perec è un autore ormai classico nella letteratura francese contemporanea, e gode anche in Italia di grande stima e di affezionati lettori. Quando tenne questo diario dei sogni aveva già pubblicato Le cose (1965) con buon successo, Un uomo che dorme (1967) e il romanzo poliziesco lipogrammatico La disparition (1969), dove non compare mai la lettera E, legato ai giochi verbali del gruppo Oulipo di cui faceva parte. La vita istruzioni per l’uso (1968) resta il suo più conosciuto e riuscito romanzo.
Autore : Georges Perec
Titolo: La bottega oscura
Editore: Quodlibet
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 16 euro
Pagine: 360