Ne “Il Gioco degli specchi“ (Sellerio) di Camilleri la descrizione dell’universo onirico del poliziotto di Vigata apre il 18° episodio. “E allora si arrisbigliò. Titto sudatizzo, il linzolo tanto arravugliato torno torno al corpo che…”.
Alle sei di una mattina che porta dentro la finestra aperta della camera del commissario “aria cavuda di scirocco” Salvo cerca di reagire al sogno che ha appena fatto nel quale è diventato pazzo. Montalbano si alza e si prepara un caffè. Dopo aver fumato una sigaretta sulla verandina il commissario esce da casa e incontra Liliana Lombardo “’na bedda bruna torinisa di tutto rispetto” moglie di Adriano “un quarantacinchino avuto, aliganti” spesso lontano da Vigata per motivi di lavoro. La coppia senza figli abita da cinque mesi nel villino distante duecento metri da quello di Montalbano. Il profumo di Adriana “dilicato e penetranti a un tempo” rimane nella macchina di Salvo che ha accompagnato la donna dal meccanico.
“Stamatina all’arba misiro ‘na bumma davanti a un magazzino di via Pisacane. Nisciun firito, sulo un gran scanto e qualichi vitro rotto. Oltri alla saracinesca sfunnata, naturalmenti”. La voce di Fazio al telefono informa il commissario delle ultime novità. Si aprono le danze per Montalbano alle prese con due bombe fatte scoppiare davanti a due magazzini vuoti, con un proiettile infilato nella carrozzeria dell’auto del commissario mentre il motore dell’automobile della “beddra fimmina” Liliana viene messo fuori uso. Non mancano in questa camurria spacciatori, telefonate anonime e come se non fosse già abbastanza due delitti. Su tutta questa trama concepita ad arte per confondere la mente poliziesca di Montalbano il fascino pericoloso di Liliana Lombardo moglie infedele e bugiarda “non gli aviva contato manco la mezza missa”, alta e dalle “gamme lunghe e pirfette” sembra adescare, circuire Salvo in un gioco molto sospetto. “Si era mittuta un vistitino leggero, leggero, curto, curto e aderentissimo. Pareva pittato supra alla pelli”.
Nella nota finale che accompagna il libro Andrea Camilleri, che si dichiara un “impiegato della scrittura”, scrive che il romanzo “non nasce, come tanti altri delle serie di Montalbano, da uno o più fatti di cronaca. È completamente inventato”. Il Maestro specifica che questi fatti di cronaca “potrebbero accadere. E, infatti, è accaduto nell’estate del 2010, dopo che avevo terminato di scrivere il romanzo. Ma questo è un altro discorso”. Quindi “un joco di specchi” dove la fantasia anticipa la realtà e la supera in questo ennesimo capolavoro di maestria letteraria di Camilleri. “Il giallo è una scrittura onesta” ha dichiarato l’autore e la regola principale alla quale si è sempre attenuto è quella che il lettore deve sapere le stesse cose che sa l’investigatore e se a quest’ultimo viene un’intuizione potrebbe averla contemporaneamente anche il lettore. Le deduzioni di Montalbano devono procedere sullo stesso piano di quelle dei tanti fan del poliziotto, come avviene in questo romanzo nel quale Montalbano si trova di fronte al mondo ribaltato in uno specchio e deve imparare a rompere l’incantesimo e a uscirne.
È stata l’immagine della scena finale del film del 1947 The Lady from Shangai con Rita Hayworth e Orson Welles nelle vesti di regista e di protagonista della pellicola che si svolgeva in un labirinto di specchi di un luna park a dare origine al libro nella mente raffinata di Andrea Camilleri. “‘Na vota mi capitò di vidiri ‘na pillicola di Orson Welles nella quali c’era ‘na scena che si svolgiva dintra a ‘na càmmara fatta tutta di specchi e uno non accapiva cchiù indove s’attrovava… Mi pari che con noi vonno fari lo stisso ‘ntifico joco, portarci dintra a ‘na càmmara fatta di specchi”
A pochi giorni dalla pubblicazione avvenuta lo scorso 1 giugno il libro è balzato al primo posto della classifica dei romanzi italiani più venduti. Un nuovo record per l’autore, per la Sellerio ma anche per la copertina rappresentata da La canzonettista (1925) dipinto dell’artista romano Antonio Donghi il cui realismo magico è il perfetto compagno di viaggio di Salvo Montalbano commissario sui generis dalla personalità complessa e affascinante. “Il probrema era che di quella fimmina gli piaceva proprio tutto. Macari la farsità”.
Andrea Camilleri è nato il 6 Settembre del 1925 a Porto Empedocle, vive da molti anni a Roma ed è regista di teatro, televisione, radio e sceneggiatore. Con La stagione della caccia (Sellerio1994) inizia il suo successo letterario che esploderà nello stesso anno con La forma dell’acqua, primo romanzo dedicato al Commissario Montalbano. Da allora il successo si amplia, Camilleri diventa un autore best-seller con quasi 70mila copie vendute. Oltre ai romanzi dedicati al Commissario Montalbano, Camilleri ha pubblicato Il Re di Girgenti (Sellerio 2001), La presa di Macallè (Sellerio 2003), Le pecore e il pastore e Maruzza Musumeci (Sellerio 2007), Il casellante (Sellerio 2008), Il sonaglio (Sellerio 2009). Pubblicato nel 2009 anche il romanzo pirandelliano La tripla vita di Michele Sparacino (Rizzoli) e La danza del gabbiano (Sellerio). Altri romanzi pubblicati Il nipote del negus, La caccia al tesoro, Il sorriso di Angelica (Sellerio 2010), Acqua in bocca scritto con Carlo Lucarelli (Minimum Fax 2010). Gran Circo Taddei e altre storie di Vigata (Sellerio 2011). Fino ad oggi Andrea Camilleri ha venduto 13 milioni di copie tradotte in oltre 30 lingue in tutto il mondo. La serie tv Il commissario Montalbano tratta dai romanzi di Andrea Camilleri protagonista Luca Zingaretti per la regia di Alberto Sironi in onda su Rai 1 dal 1998 ha raggiunto livelli di ascolto record.
Autore: Andrea Camilleri
Titolo: Il gioco degli specchi
Editore: Sellerio
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 14 euro
Pagine: 253