Si propone come un viaggio filosofico nella contemporaneità, il libro della studiosa Nicla Vassallo: “Per sentito dire” (Feltrinelli, 2011). Un ragionare sul nostro tempo, segnato da un eccesso di informazioni che rende sempre più difficile discernere tra sapere e credere di sapere, tra testimonianze vere e false. Pubblicità, propaganda, giornalismo più o meno serio, blog e social network, wikipedia e internet in generale sono solo alcuni degli aspetti della comunicazione odierna affrontati dall’autrice.
È facile constatare come oggi“la nostra esistenza viene resa ardua da chi, con obiettivi di guadagni e vantaggi, ci induce a credere a moltitudini di differenti proposizioni, suscitando in noi passioni e incitandoci ad azioni differenti da quelle conoscitive”, ovvero spingendoci ad acquistare un determinato prodotto, a votare un certo partito, ad ammirare o denigrare un personaggio, ad abbracciare una causa o combattere una guerra, e così via.
Si apre quindi un ventaglio di possibilità che va dall’essere dei recettori passivi, ovvero dei creduloni in balia di quanti manipolano le informazioni, all’essere chiusi in se stessi, nel proprio individualismo, rifiutando oltranzisticamente qualsiasi affermazione e opinione divergente dalle proprie. Da entrambi questi estremi è necessario guardarsi. Se è vero che “selezionando, con un atto di volontà, cosa testimoniare e cosa non testimoniare, il testimone ha nelle proprie mani il destinatario del messaggio”, a quest’ultimo resta la libertà “di credere alle testimonianze che vuole”.
D’altro canto, avverte l’autrice, è un errore fatale ritenere l’essere umano “epistemicamente autosufficiente”, pensare cioè che debba basarsi solo sulla conoscenza diretta delle cose. Senza poter contare sulla testimonianza come fonte conoscitiva, ogni individuo si ritroverebbe a partire da zero, dalla condizione degli esseri umani preistorici: a titolo d’esempio, “non avremmo concesso alcuna chance a Nicolò Copernico e confideremmo ancora in una teoria geocentrica aristotelico-tolemaica dell’universo”.
In definitiva, “in presenza di sistemi che si prodigano nel trasmettere menzogne, credenze false, credenze ingiustificate, la reazione filosofica deve condurre a biasimare i sistemi, non la testimonianza”. Occorre, quindi, ristabilire il valore della testimonianza, analizzare questa fonte conoscitiva, valutandone i pro e i contro, confrontandosi con i maggiori pensatori che si sono occupati, con tesi spesso discordanti tra loro, di questo tema.
Come orientarsi, allora, nel mondo di internet, dei blog, di tutto un universo in cui “ci siamo trasformati negli editori e promotori di noi stessi, nella convinzione che i confini tra privato e pubblico vadano abbattuti, che ogni dilettante possa tutto, al pari di un esperto, che la libertà di espressione coincida con l’anarchia nel riportare ciò che ci pare e piace”? Nicla Vassallo appare pessimista a riguardo, descrivendo internet come un Grande Fratello (orwelliano, non televisivo, come ormai occorre specificare) che rende troppo labile il confine tra vero e falso, tra conoscenza e ignoranza, e quindi, parafrasando Orwell, tra libertà e schiavitù.
Davvero, si chiede l’autrice, e dovremmo chiedercelo anche noi, prima del log in conosciamo di meno? Davvero dopo il log out conosciamo di più? E, soprattutto, qual è la vera natura di questa conoscenza? Come si addice a un buon libro di filosofia, piuttosto che suggerire facili risposte occorre porsi le giuste domande. Del resto, non manca qualche indizio su quello che nel mondo virtuale proprio non va: “per approfondire qualche amicizia ricorre a software, in cui ci si vede e parla in presa diretta, senza riuscire ad abbracciarsi, accarezzarsi, assaporarsi, odorarsi, sfiorarsi, toccarsi, né cucinare assieme lo stesso piatto di pasta su un fornello condiviso, passeggiare mano nella mano, tuffarsi nel medesimo istante dal medesimo scoglio, in un identico specchio d’acqua”.
Nicla Vassallo (1963) è professore ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Genova. I suoi attuali filoni di studio e di ricerca riguardano, da una parte, la natura della conoscenza nelle sue tante fonti e declinazioni, dall’altra alcune forme specifiche di espressione epistemica che presuppongono ingannevoli categorie ontologiche. Collabora a numerose riviste scientifiche. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo le opere più recenti: Teoria della conoscenza (Laterza 2003), Filosofia delle donne (con Pieranna Garavaso, Laterza 2007) e Piccolo trattato di epistemologia (con Maria Cristina Amoretti, Codice Edizioni 2010); tra le sue curatele e co-curatele: Knowledge, Language, and Interpretation (Ontos Verlag 2008), Donna m’apparve (Codice Edizioni 2009), Reason and Rationality (Ontos Verlag 2011).
Autore: Nicla Vassallo
Titolo: Per sentito dire
Editore: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 17 euro
Pagine: 160