La Politica Estera, come è noto, è condotta da soli uomini. Ma cosa avviene quando questi danno una forte impronta “personale” alle relazioni politico-diplomatiche? Ivano Russo nel libro “Politica Estera e Diplomazia Personale” (FrancoAngeli, 2009), ne offre un valido esempio. Ecco come l’azione di due statisti, Amintore Fanfani e Charles De Gaulle, con la loro opera caratterizzarono la storia costituzionale ed internazionale di Italia e Francia sul finire degli anni Cinquanta. STORIA/Biografia de “Le General”
Al centro di ” Politica Estera e “diplomazia personale”, vi è dunque l’analisi delle vicende politico-diplomatiche franco-italiane che negli anni Cinquanta-Sessanta furono caratterizzate dalla presenza di due personaggi “forti”, Fanfani e De Gaulle ma avendo comunque sempre ben presente il contesto internazionale segnato dalla Guerra Fredda e dal difficile cammino verso la costruzione europea. Ma in questo breve saggio vi è anche e soprattutto un’attenta riflessione su due sistemi politici molto diversi fra loro che proprio in quegli anni attraversarono fasi di transizione molto complesse: in Francia il crollo della IV Repubblica e, dopo il ritorno del Generale al potere, l’avvento della V Repubblica, in Italia il lento esaurirsi dell’esperienza centrista.
Merito del volume è di ricostruire il significato complessivo del gollismo, di coglierne la percezione che di quel fenomeno se ne ebbe in Italia, di analizzarne gli effetti non solo da un punto di vista strettamente nazionale ma anche e soprattutto quelli che produsse sul travagliato cammino europeo e nel sistema internazionale del bipolarismo imperante . Mentre il ritorno di De Gaulle nel 1958 in Francia, prima come Presidente del consiglio, poi come Presidente del nuovo sistema, concepito e fortemente voluto dallo stesso statista, significò fine dell’esperienza tormentata della quarta Repubblica e avvento di un innovativo ed originale sistema “semi-presidenziale”, in un’ottica di maggior respiro, il gollismo fu innanzitutto tentativo di restaurare sulla scena internazionale “La grandeur de la France”. I primi anni Sessanta furono infatti segnati dalla doppia crisi aperta dal Generale nel “fronte occidentale” ed in Europa (senza poi dimenticare che proprio in quegli anni la Francia si dotava di una “force de frappe” nucleare).
Interessanti risultano poi le pagine che l’autore dedica alla politica estera italiana di quegli anni, politica mediterranea ispirata alla cultura neoatlantista. Politica che “conobbe varie fasi” ma che comunque nel suo essere “terzomondista” non è mai stata antiamericana, anzi, la politica neoatlantista, che in Fanfani ebbe il suo maggiore artefice, “lungi dal portare un allentamento della fedeltà atlantica, mirava proprio a fare dell’Italia l’alleato privilegiato degli Usa nel Mediterraneo”.
Completano il breve saggio due interessanti resoconti di conversazioni avute dall’autore rispettivamente con Giulio Andreotti e Gaetano Quagliariello.
Ivano Russo, laureato in Scienze Politiche, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienza Politica ed Istituzioni in Europa presso l’Università di Napoli “Federico II”. Collabora all’attività didattica e scientifica della Cattedra di Storia delle Relazioni internazionale della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Napoli “Federico II”. Ha condotto ricerche sulla storia dell’integrazione europea e sulla politica di cooperazione euro-mediterranea pubblicando i saggi: “L’Unione Europea e il processo di Barcellona e “Superare la crisi, rilanciare il progetto: Europa al bivio”.
Voto: 7
Autore: Ivano Russo
Titolo : Politica Estera e “diplomazia personale”. Fanfani, De Gaulle e le relazioni italo-francesi negli anni Cinquanta
Pagine: 109
Editore: Franco Angeli
Prezzo: 16 euro
Anno di pubblicazione: 2008