“Mentre contemplava la bottega del padre, Fran Morrison, si vedeva scorrere davanti agli occhi la sua vita intera”. La giovane è “La figlia del decoratore” (Corbaccio) di R. Hore. Ai primi di settembre del 1993 Fran suonatrice di tuba era appena tornata dalla Grecia richiamata a casa dall’improvvisa malattia del padre Edward. Ora la “bottega vittoriana dove si creavano vetrate artistiche con le finestre a bovindo e un portico rivestito di mattonelle” situata in Greycoat Square dietro l’Abbazia di Westminster appariva tristemente vuota.
Quello di Fran era quindi “un desolante ritorno a casa”. Minster Glass era il luogo dove lei era nata trent’anni prima e sopra la bottega era vissuta insieme al padre “orgoglioso, dignitoso, sempre elegante” fino a quando aveva deciso di intraprendere la carriera di musicista. Il negozio si trovava “in una zona di nascoste piazze alberate come la nostra, di file di case a schiera vittoriane”. Da sempre orfana di madre, Fran aveva intuito che un mistero circondava la morte della mamma e il silenzio che si era venuto a creare tra padre e figlia ogni volta che la ragazza chiedeva notizie sulla madre aveva acuito la distanza tra i due. Ora forse la malattia del padre era l’occasione per assumersi le proprie responsabilità, per crescere e diventare adulta. Fran intuì che doveva ricomporre i fragili pezzi della propria vita. Per questo decise di restaurare aiutata dal fedele impiegato del padre Zac un’antica vetrata della chiesa di St. Martin raffigurante Raffaele, l’angelo custode con il bastone da pellegrino e la mano sollevata a benedire. Il motto di Raffaele è “Dio guarisce” e, infatti, la vetrata era stata originariamente progettata per lenire il dolore per la scomparsa di una figlia amatissima morta troppo presto. I tanti frammenti della vetrata costruita nel 1880 andata distrutta durante un raid aereo nel 1940 nascondevano una storia d’amore e il diario di Laura Brownlow, figlia del reverendo di St. Martin, che Fran scoprì nel laboratorio di Minster Glass, l’avrebbe aiutata a ricomporre una storia appassionante e dolorosa. Comprendere il passato per arrivare a capire il presente, questo sembrava suggerire l’angelo alla giovane e romantica musicista.
Con The Glass Painter’s Daughter Rachel Hore ha scritto un romanzo dedicato al periodo vittoriano, cioè quel lungo periodo della storia inglese che andò dal 1837 fino al 1901 tanto quanto durò il regno della regina Vittoria. The Victorian Age influenzò la politica, il costume e la società del tempo. La Gran Bretagna era allora la nazione più potente del mondo grazie soprattutto al progresso industriale. L’autrice nel libro crea un’ambientazione ideale con l’aiuto di descrizioni di dipinti suggestivi come Re Cophetua del pittore preraffaellita Edward Burne – Jones esposto alla Tate Gallery di Londra e con l’apporto di musiche struggenti quali il Sogno di Edward Elgar la composizione corale più famosa del musicista britannico. È un continuo tuffo nel passato leggendo il diario di Laura la quale un secolo prima si era innamorata ricambiata di un uomo, il quale aveva contratto in precedenza un matrimonio infelice. “Volevo qualcuno che fosse interamente ed eternamente mio”. È l’amara riflessione di Fran reduce da una sfortunata e breve esperienza sentimentale, ma la stessa frase l’avrà certamente pensata anche Laura perché l’uomo che lei amava l’artista Philip Russel autore della vetrata, era ancora legato alla moglie.
Mano a mano che il romanzo procede i frammenti luminosi dell’antica vetrata come un magico puzzle tornano al loro posto. L’angelo raffigurato “fonte di ispirazione” appare in tutta la sua soave bellezza. Quante cose meravigliose nasconde Minster Glass celate dentro uno scatolone, in fondo a un cassetto… Passato e presente e le vite di Fran e Laura si assomigliano sempre di più. Dall’autrice de Il giardino dei ricordi bestseller 2009, un romance che ha i toni di una fiaba delicata, che per il suo stile di lettura scorrevole non si abbandona fino a che non si arriva fino all’ultima pagina.
”Le lacrime, quelle che piangono gli angeli, sgorgano copiose”. John Milton Il Paradiso Perduto.
Rachel Hore è responsabile per la narrativa di una casa editrice londinese e scrive dal 2001. Collabora con il Guardian, L’Independent on Sunday e Literary Reviews, e insegna Editoria presso l’University of East Anglia. Vive a Norwich, nel Norfolk, con il marito, lo scrittore D.J. Taylor, e i loro tre figli. Il suo primo romanzo, Una casa da sogno, è stato pubblicato con successo da Corbaccio, seguito da Il giardino dei ricordi.
Autore: Rachel Hore
Titolo: La figlia del decoratore
Editore: Corbaccio
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 18,60 euro
Pagine: 421