Autore nel 1941 del Manifesto di Ventotene, fondatore nel 1943 del Movimento Federalista Europeo, Altiero Spinelli (1907-1986) viene spesso considerato uno dei padri fondatori dell’Europa unita visto il fortissimo impegno dedicato alla causa dell’integrazione europea dopo un’esperienza lacerante come la Seconda Guerra Mondiale.
Con “La nebbia e il granito” la 001 Edizioni ci regala un affresco inedito del futuro deputato, concentrandosi quasi esclusivamente sugli anni della sua giovinezza e sul lungo periodo passato tra carceri e confini vari.
Superate le suggestioni patriottiche dell’infanzia (figlio di un viceconsole del Regno di Italia, seguiva tramite la scuola le avventure dei soldati italiani al fronte), durante l’adolescenza Altiero prima aderisce al socialismo, quindi, convintosi dell’impossibilità di confidare nell’aiuto dello Stato, beve alla fonte di Marx ed Engels, decide di diventare un vero e proprio “rivoluzionario di professione”. L’esperienza universitaria e quella politica formano Spinelli come pensatore e come uomo (in questo periodo conosce Tina Pizzardo, con cui avrebbe avuto una relazione decennale): il suo cuore ed il suo spirito sono saldamente ancorati agli ideali del comunismo e nemmeno l’arresto (avvenuto alla tenera età di vent’anni) riesce a far vacillare una fede abbracciata con così tanta foga.
Però nonostante l’intenzione, la cattedrale ideologica del protagonista alterna blocchi di solido granito a strati di nebbia lacunosa ed impalpabile; l’esperienza del carcere (quasi ventennale, tra Lucca, Viterbo e Civitavecchia) concede ad Altiero l’occasione di approfondire gli studi e di confrontarsi a più riprese con i numerosi maestri del pensiero passato e contemporaneo (da Omero a Shakespeare, da Hegel allo stesso Marx) e una certa inquietudine inizia a crescere in lui parallela al sapere ed alla capacità critica.
Spinelli affronta questo cambiamento potenzialmente sconvolgente col solito coraggio: convinto di fare il bene del partito, cercherà invano di diffondere una dottrina più attenta al presente (durante gli anni ’30 il Fascismo si presentava come un nemico troppo grande e potente per poter venire ignorato) e meno ancorata al mito della rivoluzione bolscevica (gli eccessi potenzialmente drammatici della politica staliniana erano ben noti e lasciavano perplesse alcune alte cariche del Comunismo), quindi, scopertosi solo, deciderà di abbandonare la causa che aveva sostenuto per un’intera giovinezza.
Soltanto durante l’esperienza di confino a Ponza e a Ventotene (1937-1943) Altiero riuscirà a dare una forma concreta a quella ricerca della libertà che aveva portato avanti così faticosamente e l’incontro con uomini quali Ernesto Rossi, Eugenio Colorni ed il futuro Presidente della Repubblica Sandro Pertini, gli permetterà di maturare definitivamente.
La nebbia e il granito è un viaggio profondo verso la verità di un uomo, è la ricerca affannosa di una mente agile e del tutto disinteressata all’accettazione acritica di qualunque idea e/o ideologia: Altiero Spinelli prima di diventare un politico è stato soprattutto un essere umano disposto a tutto pur di preservare la propria libertà di riflettere, combattere, sbagliare, tornare indietro e ricostruire la propria strada; a prescindere dalle cause da lui perorate, la sua vita può e deve essere di esempio a noi tutti, perché mostra con chiarezza totale come la passione, l’intelligenza e l’amore per la giustizia non conoscano confini di alcun genere.
Autore: Caci, Gambotto, Surroz
Titolo: La nebbia e il granito: come ho tentato di diventare Altiero Spinelli
Editore: 001 Edizioni
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 16 euro
Pagine: 128