Assomiglia a una novella d’altri tempi l’incipit di “Resta con me” (Fazi, 2010) di Elizabeth Strout. “Oh, saranno passati anni ormai, ma una volta un ministro del culto viveva con la figlioletta in una cittadina del Nord, vicino al Sabbanock River, lassù, dove il fiume è stretto e gli inverni erano particolarmente lunghi.” L’eccezionale talento letterario di Elizabeth Strout conquista ancora una volta i lettori.
Abide with me, finora inedito in Italia è stato scritto dall’autrice dopo Amy e Isabelle e prima della vittoria del Premio Pulitzer con la raccolta di racconti Olive Kitteridge. Nelle regioni dell’estremo nord del New England “con le loro estati brevi e calde e i lunghi inverni cupi”, dove ogni passione sembra sopita sotto la candida neve che ricopre la sua sfolgorante natura, i pettegolezzi, il falso perbenismo, le dicerie montate ad arte e ingigantite rovinano la reputazione immacolata di un uomo che ha il coraggio di continuare a cercare Dio dovunque.
Lo scenario sono i conformisti anni Cinquanta e a West Annett dove “la vita era davvero una lotta”. Tyler è colpito attraverso le persone che hanno più bisogno di lui. In quel momento la figlioletta Katherine era emarginata all’asilo perché durante la preghiera aveva sussurrato la frase “odio Dio” e la domestica Connie Hatch portava nel cuore un segreto doloroso. Evidentemente i parrocchiani, con a capo il diacono Charlie Austin, erano invidiosi di Tyler “un uomo che sembrava sempre mantenere il controllo”, il quale aveva sposato “la ragazza dell’estate che veniva dal Massachusetts”. Dio è amore e quindi “li accolse tra le sue braccia meravigliose”.
Dopo la morte della bella moglie Lauren, colpevole di essere troppo franca e schietta e di non preoccuparsi del ménage quotidiano, Katherine scioccata dal dolore non parlava più. Che fare allora quando la fede sembrava allontanarsi, la malignità e le calunnie della gente prendevano il sopravvento e quando anche l’arrivo della Sensazione “quando ogni scintilla di luce che toccava i rami di un salice piangente immersi nell’acqua, ogni alito di brezza che piegava gli steli d’erba verso il filare dei meli… riempivano il reverendo della profonda e incrollabile consapevolezza della presenza di Dio” sembrava venir meno? Ma intimamente Tyler sapeva che “dove c’è un essere umano, esiste sempre una speranza d’amore”.
Ogni descrizione è un dipinto “il fulgore della luce del mattino si diffondeva nel vivido azzurro del cielo, nel dispiegarsi della bellezza delle foglie che stormivano sugli alti aceri che costeggiavano quel tratto della Main Street” o“Il debole sole di mezzogiorno riversava una luce delicata sui campi, e il profondo rivestimento di neve incrostata irradiava una soffice luminosità che si espandeva fino all’orizzonte”. Ogni pagina è un capolavoro di limpidezza stilistica, di luminosità descrittiva di ciascun personaggio, intervallata da citazioni dei Salmi della Bibbia “mi hai tolto l’abito di sacco, mi hai rivestito di gioia”. (Salmi 30, 12). I toni del chiaroscuro tratteggiati dall’autrice dove ogni singolo dettaglio assume la sua importanza riportano ai dipinti di Edward Hopper, il quale amava e dipinse il Maine luogo di nascita dell’autrice. La parabola umana di Tyler Caskey e la sua storia fatta di gesti minimi, di dolore, redenzione e speranza fanno di Resta con me un romanzo indimenticabile dallo stile unico e inconfondibile.
Elizabeth Strout vuole comunicare al lettore che ciascuno di noi è fallibile. Anche per questo nel romanzo le domande sui grandi temi che attanagliano l’umanità restano senza risposta perché per alcuni accadimenti è impossibile darsi una spiegazione razionale. “Chiunque abbia subito un lutto sa che quell’esperienza porta con sé un terribile logorio del corpo, per non parlare dell’anima”. Le pagine finali del volume che possono sembrare consolatorie valgono la lettura dell’intero libro. “Resta con me; presto cala la sera… la tenebra si addensa; resta con me, o Signore. Quando ogni aiuto vien meno e il conforto svanisce… resta con me, o Signore”.
Elizabeth Strout è nata il 6 gennaio 1956 a Portland nel Maine. La scrittrice americana nel 2007 ha insegnato per la Colgate University come professoressa del National Endowment for the Humanities.Nel 2000 ha vinto l’Orange Prize ed è stata nominata per il Premio PEN/Faulkner per la narrativa. Fazi ha pubblicato anche Olive Kitteridge (2008) Premio Pulitzer per la narrativa 2009, Amy e Isabelle (2010).
Autore: Elizabeth Strout
Titolo: Resta con me
Editore: Fazi
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 18,50 euro
Pagine: 372