Ne “Il bit dell’ avvenire” (Tunué, 2009) leggiamo: “Il virtuale è reale, altrimenti non potrebbe esistere“. Mi trovo a riflettere su questa frase, che nella sua semplicità e logica racchiude il senso di come viene percepita a tutt’oggi la realtà virtuale e non solo. Forse come qualcosa di altro da noi?
L’ interessante libriccino ci accompagna dolcemente in un viaggio letterario, lungo il tempo di ventiquattro brevi racconti – più un adrenalinico assemblaggio narrativo (Rapsodia in bit) e una silloge poetica – che tocca le affollate rive del rapporto uomo – tecnologia. Il bit dell’avvenire è nato da un’idea di Davide Ferrari per festeggiare i dieci anni della sua Deltaeffe, un’azienda che si occupa di Information Technology. L’antologia è stata curata dall’ Anonima Scrittori, gruppo attivo nel web dal 2004 che ha selezionato i testi da includere nella raccolta.
Come richiede il tema scelto, e come se si trattasse di una macchina del tempo di carta, le storie narrate nel volume sbalzano il lettore dal passato al futuro, passando per il presente, naturalmente. Si torna al 1896 con Gabriele Santoni e il suo Paris 1896 (appunto), grazie al quale riscopriamo le emozioni degli spettatori “sorpresi” dall’avvento del cinema. Un’ accelerata ci riporta al presente con Dillo alla luna di Fabio Brinchi Giusti, che fonde insieme gioie e dolori di quello che può essere il contatto inesperto con il nuovo, il web in questo caso. Antonio Pascale invece, in L’attesa, descrive l’angoscia degli uomini di fronte ad un futuro alieno ed evoluto.
E poi c’è la quotidianità: la quotidianità di quanti vivono a stretto contatto con la tecnologia, lavorano e comunicano grazie ad essa, persone che, come chi scrive, hanno ormai assunto come gesto automatico, al risveglio, quello di schiacciare il pulsante on del proprio pc. Esemplare in questo senso è il racconto di Camilla Cannarsa (Love sex and Iphone) – che, a mio parere, rappresenta al meglio, con il suo ritmo frenetico, il rapporto parassitario che l’uomo ha instaurato con mezzi come telefonino, posta elettronica, social network … la simbiosi uomo macchina che ha portato chi più chi meno a vivere vite illuminate dalla luce artificiale dei monitor e, in qualche misura, vite condizionate da tale interazione.
Pur essendo una raccolta di racconti, il libro si legge tutto d’un fiato, i testi sono ben alternati e soprattutto ben scritti, mai scontati. Un’ottima lettura per quanti non hanno paura di confrontarsi con il presente, ma di accoglierlo e criticarlo dove necessario, ridendoci anche un po’ su.
Forse il virtuale è più reale del reale?
Al fianco di autori noti come il già citato Antonio Pascale, Lorenzo Pavolini , Antonio Pennacchi e Giancarlo Baroni compaiono: Marco Berrettini, Nicola Villa, Giorgio Galetto, Stefano Carbini, , Stefano Tevini, Luca Baldini, Camilla Cannarsa, Stefano Cardinali, Daniela Rindi, Angelo Orlando Meloni, Gabriele Santoni, Vedrana Martinovic, Silvia Mericone, Fabio Brinchi Giusti, Roberto Marinucci, Gherardo Rizzo, Anna Profumo, Andrea Bonvicini, Vittorio Rainone, Zaph & Torque Lanzidei e Edoardo Micati.
Autore: Anonima Scrittori
Titolo: Il Bit dell’Avvenire
Editore: Tunué
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 14,50 euro
Pagine: 161