La casa editrice Minimum Fax, che da tempo apprezziamo per il suo encomiabile lavoro di scansione del meglio del meglio, offre nelle librerie del nostro paese, il volume dal titolo “Nel paese della persuasione” di Georges Saunders.
«Avevo portato mio nipote a New York a vedere uno spettacolo. Perché sapete cosa fa sempre quassù a Oneonta? Canta e balla, anche coi miei vecchi dischi delle commedie musicali, ma più che altro con il suo cd preferito, Babar canta!, a volte inventa pure i passi, ma non me ne preoccupo, o meglio cerco di non preoccuparmene.»
Siamo stati abituati a vagare nell’oscurità di un mondo della Muse che in apparenza non risulta essere in grado di fornire stimoli. Ma forse quando ci si abitua a camminare troppo nell’oscurità, anche i più piccoli punti di luce, possono apparire nitidi e divenire subito punti di riferimento. Ma che accade quando in un abissale baratro, esplode con intensità deflagrante un bagliore che acceca e stordisce? In tempi bui come i nostri una melodia frizzante, schietta e spregiudicata come quella che trasuda dalle pagine degli scritti di Georges Saunders, rinfranca e soddisfa gli appetiti dei palati anche più esigenti.
L’autore gioca molto con il surreale, o meglio con l’iper/reale e tra le righe si nascondono multiversi popolati da cani castrati, merendine dotate di “flatus vitae”, ed esistenze vissute e rivissute come in un eterno video frame mandato a circuito chiuso sui palcoscenici del nostro mondo.
Con questa raccolta di racconti Saunders si consacra a nostro avviso a migliore “aedo” incontrastato su scala planetaria di short stories, immenso pittore di comicità e visionarietà, acidulo cantastorie di una società contemporanea che oramai esiste in una deriva i cui confini non sono più percepibili, e che si auto/alimenta di media sempre più pervasivi attraverso la manipolazione mentale dei messaggi pubblicitari, il controllo totalitario della nostra antropologia attraverso il potere del mondo dello spettacolo, le devianze della spersonalizzazione aziendalistica, il consumismo, l’omologazione. Tutti fattori che trasformano ogni minimo di umanità intrinseca in un qualsivoglia gesto quotidiano, in una grottesca perfomance di burocrazia e mediocrità.
Un vero e proprio teatro dell’assurdo che Saunders costruisce a uso e consumo di chi abbia ancora voglia di interrogarsi su quello che ci circonda con un senso di ironia che aiuta a superare i tanti momenti tristi che ci affliggono in più di qualche occasione. Un libro che urla il suo dissenso, e la sua rabbia a chi sappia ascoltare e coglierne il messaggio devastante e rivoluzionario in esso contenuto.
Innovazione e sperimentazione nel linguaggio e nei contenuti di un autore che ha sempre stupito per la sua grandiosità nel parlare dell’oggi con la sola forza di una fantasia strabiliante. I fan della critica del sociale ameranno questo lavoro che rappresenta un vero e proprio invito al cambiamento.
«Non somiglia a nessuno, non si comporta come nessuno, veste sempre più sgargiante, di notte inventa le coreografie con i soldatini di plastica, è fuori da ogni schema e non ha amici, ma il cuore mi dice che un giorno combinerà qualcosa di bello.»
Autore: Georges Saunders
Titolo: Nel paese della persuasione
Editore: Minimum Fax
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 13,50 euro
Pagine: 228