È bello, fa riflettere e anche un po’ vergognare il saggio della scrittrice, giornalista e blogger statunitense Jessa Crispin che con Perché non sono femminista dà una bella scossa morale e di storia a tutte quelle donne che negli ultimi anni hanno confuso le molestie sessuali, le quote rosa, gli incarichi pubblici o nei consigli di amministrazione per ideale femminismo. Scordandosi, di fatto, che l’ideale novecentesco non prevedeva affatto una rivoluzione per accreditare titoli o infamare i maschi ma il rovesciamento del sistema patriarcale e decisionale. Essere femminista non vuol dire avere lo stesso potere degli uomini ma possedere la stessa capacità decisionale sulla propria vita, le proprie scelte, il proprio futuro.
E che il femminismo sia storpiato e compreso male lo si vede dalla voglia di realizzazione personale che hanno molte donne che hanno raggiunto il Potere, le quali se ne infischiano meravigliosamente delle lotte femministe del secolo scorso sfruttando e colpendo proprio le fasce più deboli, ovvero le donne lavoratrici, e solo in nome del dio denaro e di desiderio di affermazione personale.
Basta guardare la politica interna di Ilary Clinton, potentissima donna americana che ci ha messo pochissimo a danneggiare e colpire proprio le donne e le giovani lavoratrici con decreti economici e sociali atti a favorire solo potentissime lobby. E che dire delle poche ma agguerrite dirigenti di aziende multinazionali o stesse proprietarie di industrie che continuano a infischiarsene degli ideali femministe e sfruttano senza alcuna pietà giovani donne e madri di famiglia lasciandole lavorare in condizioni miserrime e stipendi da fame. E allora Jessa Crispin non ci sta. Non vuole essere femminista se le stesse donne sono diventare spietate quanto e come i maschi.
Quello che sogna l’autrice è altro: “una rivoluzione totale in cui alle donne non sia semplicemente permesso di partecipare al mondo come già è, ma in cui siano parte attiva nel riformarlo”.
Un saggio attuale, contemporaneo, meraviglioso scritto con sapienza e coraggio. Davvero una lettura istruttiva da tenere sempre a portata di mano.
Jessa Crispin nata nel 1978 a Lincoln, nel Kansas, è un critico, autore, leader del pensiero femminista e redattore capo di Bookslut, un blog e una webzine fondata nel 2002. Ha pubblicato tre libri, più recentemente Why I Am Not A Feminist (2017).
Autore: Jessa Crispin
Titolo: Perché non sono femminista
Editore: Sur
Anno pubblicazione: 2018
Prezzo: 21,60 euro
Pagine: 133