Comico e graffiante lo spettacolo Il Padrone di Gianni Clementi fino al 28 gennaio al Teatro Manfredi di Ostia. Sulla scena due attori conosciuti al grande pubblico e di lunga militanza “clementiana”: Paola Tiziana Cruciani e Paolo Triestino (sua anche la regia), affiancati dalla partecipazione di Bruno Conti.
Nella settimana della memoria va in scena una storia, premio ETI AGIS 2007 con il titolo L’ebreo, davvero inconsueta, esilarante e cattiva, poetica e graffiante e che ci farà riaprire gli occhi su pagine della nostra storia a volte dimenticate. Una coppia, non più giovane, si ritrova, a seguito delle leggi razziali, a disporre di un patrimonio non suo. Il padrone del titolo, l’ebreo, ovvero il legittimo proprietario, potrebbe tornare da un momento all’altro, anche se tutto, storia o semplice ragione, fanno presumere il contrario. E così…
La fame e il potere. Su questo binomio si gioca Il Padrone e su queste necessità e brame si consuma tutta la vicenda. Poveri che diventano ricchi e non vogliono più riaffacciarsi nella casa di periferia a Centocelle ma continuare ad abitare in centro, possedere quanto più hanno “ottenuto” e non pensare ai tempi della miseria. I soldi come pericolo di malattia mentale, il potere come squilibrio psicofisico che può portare all’esagerazione, a pensieri folli come accade ai due protagonisti.
Gianni Clementi ancora una volta, indirizza la sua fertile penna verso gli anni ’50, quando il boom era ancora lontano e la guerra ancora vicina e lo fa strizzando l’occhio alla commedia. Clementi è riuscito a fondere insieme comicità e riflessione affrontando un tema importante chiamando all’interpretazione due attori che riescono durante tutto il periodo recitativo a portarsi dietro gli spettatori strappando risate, anche amare, ma soprattutto catapultarli nelle atmosfere della Roma del dopoguerra e della zona del ghetto.
Scene di Francesco Montanaro, costumi di Lucrezia Farinella e luci affidate a Barittoni/Nigro.