Dallo splendido quanto sconcertante romanzo L’altra Grace (Ponte alle Grazie 2017) di Margaret Atwood che la poetessa, scrittrice e ambientalista canadese ha redatto nel 1996, è stata tratta l’omonima serie televisiva prodotta da Netflix e CBC.
“È il 1851. Tra qualche mese compirò ventiquattro anni. È da quando ne avevo sedici che sono rinchiusa qui. Sono una prigioniera modello, non creo problemi. È così che dice la moglie del Direttore, l’ho sentita”.
Per la stesura del testo Atwood ha tratto ispirazione da un atroce fatto di cronaca nera avvenuto in Canada nel 1843. Grace Marks, una giovane e avvenente cameriera di origine irlandese di 16 anni era stata condannata insieme allo stalliere James McDermott per l’omicidio di Thomas Kinnear, ricco possidente e loro datore di lavoro. Kinnear era stato ucciso insieme alla sua governante e amante Nancy Montgomery, all’epoca dei cruenti fatti incinta. Se McDermott venne condannato alla pena di morte e impiccato poco dopo il processo, Grace Marks, inizialmente condannata a morte, ebbe poi la pena commutata in 30 anni di carcere. I primi anni di detenzione di Grace furono in un manicomio, in seguito la donna venne trasferita nella prigione di Kingston. Ricevuta la grazia e liberata dopo aver trascorso 29 anni in carcere, Grace lasciò il Canada e andò a vivere nello stato di New York. Da quel momento di Grace Marks si persero le tracce.
Grace Marks, vittima delle circostanze o carnefice? Prolifica critica letteraria, femminista e attivista, l’autrice nel testo fa parlare “L’altra Grace”, la quale può finalmente raccontare la propria vita al giovane dottore Simon Jordan. Convinto di mettere le proprie conoscenze al servizio della verità sul caso, e al tempo stesso contribuire al progresso della scienza psicologica, Jordan non potrà fare a meno di restare ammaliato da questa personalità complessa e inafferrabile, autentico enigma. “Buongiorno, Grace, dice. Mi dicono che hai paura dei dottori. Devo dirti fin da ora che anch’io sono un dottore. Mi chiamo Jordan, dottor Simon Jordan”. Indimenticabile il ritratto psicologico di Grace Marks, due volte perseguitata dal rigido e ottuso sistema sociale, perché povera e donna. “Questo è quello che ho raccontato al dottor Jordan, quando siamo arrivati a questo punto della storia”.
Margaret Atwood è una delle voci più note della narrativa e della poesia canadese. Più volte candidata al Premio Nobel per la letteratura, ha vinto il Booker Prize nel 2000 per L’assassino cieco e nel 2008 il premio Principe delle Asturie. Fra i suoi titoli più importanti ricordiamo: Il racconto dell’ancella, L’altro inizio, Per ultimo il cuore, tutti usciti per Ponte alle Grazie. Margaret Atwood vive a Toronto con il marito, il romanziere Graeme Gibson, e la figlia Jess.
Alias Grace è tradotto da Margherita Giacobino.
Autore: Margaret Atwood
Titolo: L’altra Grace
Editore: Ponte alle Grazie
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo: 20 euro
Pagine: 576