La promessa sposa del mercante di tè (Newton Compton 2017) di Janet MacLeod Trotter è l’appassionante romanzo della scrittrice numero 1 in Inghilterra.
Edimburgo, Scozia. Giugno 1922. Sophie Logan ricordava poco dei suoi primi sei anni trascorsi in India con i suoi genitori, il padre era un coltivatore di tè nell’Assam. Di quel periodo alla giovane restava qualche immagine più vivida come “la luce chiara che filtrava tra le foglie verde lime, il rosa salmone del sari della sua tata e un compleanno non festeggiato”. Infatti Sophie “ormai non aveva più memoria dei volti della sua prima infanzia”. In seguito alla morte dei genitori (i Logan avevano contratto la febbre tifoidea) la bambina era stata affidata alle cure della sorella maggiore della madre, Amy. La zia, nubile, aveva fatto di tutto per far sentire a casa Sophie, e ben presto aveva coinvolto la sua nipotina bisognosa di cure e affetto in ogni sua attività: gli incontri delle suffragette, la messa della domenica, i viaggi al deposito di legname.
Ma erano state le visite festive dai cugini di Newcastle, gli allegri Watson, a riportare il sorriso e le parole sulle labbra piene di Sophie. Quest’ultima era diventata grande amica della cugina e coetanea Tilly, introversa e timida, così diversa da Sophie intraprendente e volitiva. Simbolo della determinazione della ragazza era la sua motocicletta Enfield, un sidecar soprannominato “Memsahib”, dono di un maggiore del reggimento Scottish Horse, ora invalido, che Sophie aveva conosciuto durante l’ultimo anno di guerra, quando lavorava nel deposito della Croce rossa. “Sophie Logan e la sua motocicletta rumorosa erano una vista usuale nei quartieri meridionali di Edimburgo e sulle ripide strade tortuose delle colline Pentland lì vicino”.
Quando zia e nipote si erano recate a Newcastle per festeggiare il ventunesimo compleanno di Tilly, durante una sosta del viaggio Sophie aveva conosciuto Tam Telfer, un ragazzo affascinante che studiava per diventare guardia forestale. A Tilly invece, erano bastati pochi incontri per accettare di sposare il maturo James Robson, un ricco piantatore di tè dell’Assam giunto appositamente a Newcastle per trovare moglie. “L’affetto si prova per i cani. Il matrimonio è più importante. Ciò che conta è la sicurezza economica e la provenienza dalla stessa classe sociale. Se poi si va d’accordo, è un valore aggiunto”. Sophie e Tilly sarebbero andate in India, il settimo Paese per estensione geografica al mondo, ricco di suggestione e di mistero, certamente diverso da come le cugine lo avevano immaginato. “Detestava il fatto che le donne dovessero restare separate dal circolo degli uomini in un edificio tetro dal tetto di metallo, che i coltivatori chiamavano ironicamente pollaio”.
Nel romanzo numero uno in Inghilterra, i lettori ritroveranno alcuni personaggi incontrati nel precedente bestseller dell’autrice “La figlia del mercante di tè”, quali James Robson, Wesley Robson e Clarissa Belhaven, donna dalla volontà di ferro. Ed è proprio la forza delle donne che traspare dalle pagine del libro quanto mai emozionante e intrigante. Per la redazione del testo la scrittrice ha tratto ispirazione dai diari e dalle lettere dei nonni materni Bob Gorrie (noto come “jungli Gorrie”) e Sydney Easterbrook, che si trasferirono per vivere e lavorare in India negli anni Venti del XX Secolo. Al loro “dolce ricordo” e “alla mia adorata madre, Sheila, che visse in India fino all’età di otto anni”, è dedicato il libro.
Janet MacLeod Trotter è cresciuta nel Nordest dell’Inghilterra. È autrice di sedici bestseller, inclusa la popolare “Jarrow Trilogy”, e di un memoir, “Beatles & Chiefs”, presentato alla BBC Radio Four. The Planter’s Bride è tradotto da Anna Ricci.
Autore: Janet MacLeod Trotter
Titolo: La promessa sposa del mercante di tè
Editore: Newton Compton
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo: 5,90 euro
Pagine: 384