Mario Mancuso è il protagonista di Cortile Nostalgia (Rizzoli 2017), l’ultimo romanzo di Giuseppina Torregrossa. La scrittrice, originaria di Palermo, crea una storia nella quale racconta la vita di un ragazzino e la sua formazione, un percorso che dentro alla pagine del romanzo si rivelerà molto più complesso del previsto.
La storia comincia con Mario residente nel quartiere dell’Albergheria, nella piazzetta delle Sette Fate, in una casa sita tra la chiesa dedicata a Santa Chiara e i mercanti di Ballarò. Il ragazzino, rimasto orfano a soli tre anni, non ha memoria delle madre e del padre, però non è solo, perché ad occuparsi di lui c’è, in teoria, zia Ninetta. La donna è l’unica della sua famiglia ad essere sopravvissuta al tremendo bombardamento che colpì la città nel 1943, ed è proprio lei a curarsi di Mario. La donna però non sembra essere molto interessata a fare da “madre adottiva” al nipote e di questo se ne rende conto anche il parroco del quartiere che sa come la Ninetta, al posto di fare da madre preferisca imitare, con trucco e movenze, le dive del cinematografo. Un presentimento che diventerà una conferma quando il giorno del tredicesimo compleanno, Mario, al posto di ricevere un bel regalo, viene completamente abbandonato dalla zia.
Mario, pallidino, magro e con quell’aria da perenne malaticcio, è solo, non ha nulla e nessuno che badi a lui, quindi cosa fare? Il ragazzino smetterà di andare a scuola e comincerà a vagabondare per il quartiere, prima solo, poi con la compagnia di Aranciu Pilusu e Taccitedda, anche loro adolescenti, ma molto più svegli e “educati” alla vita, rispetto a Mario. I ragazzi passano le loro giornate girovagando, senza fare nulla, dentro fuori edifici abbandonati, fino a quando un giorno il destino bussa alle loro porte. Non importa se i tre amici sono giovanissimi – hanno solo 15 anni – ma devono decidere che fare per il domani. I due bulletti seguiranno gli ordini del potente don Ciccio Rizzo, e Mario? Lui decide di fare lo sbirro.
La Torregrossa narra la volontà di questo giovane orfano di dare una svolta nella sua vita per non finire sulla strada delle delinquenza e Mario ci riesce, non solo grazie all’aiuto del ‛u Prufissure Scuderi. Mario riesce a dare un senso alla sua esistenza quando un giorno, al mercato, incontra la bella Melina. Tra i due scatterà una scintilla che, ben presto diventerà amore, fidanzamento e matrimonio. Il tutto celebrato ad una velocità serrata, perché anche se Mario finalmente ha trovato la sua “perfetta metà della mela” per sentirsi felice, ancora un volta il Fato, lo allontanerà da chi ama. Mario deve partire per Roma, perché è nella capitale che deve andare come carabiniere semplice. Tutto sembra precipitare verso la crisi coniugale, ma a tenere vivo il legame con la moglie, oltre all’amore che li lega, arriva la piccola Maruzza.
Il libro ha un intreccio intenso, ricco di emozioni e situazioni simili alla vita quotidiana di noi lettori. Non ci sono poteri magici, pozioni miracolose nel libro della Torregrossa. Entrambi vengono da situazioni familiari disastrose: lui è orfano e lei, figlia di un padre padrone, ha dovuto rinunciare ai propri sogni per fare la “fimmina” di casa. Mario e Melina sono eroi del quotidiano e agiscono, uniti dall’amore, per una vita degna, anche se umile e semplice.
Cortile nostalgia di Giuseppina Torregrossa è un romanzo corale, ricco di personaggi, di rumori, di colori e di profumi che arrivano dal quartiere dell’Albergheria. Da questo piccolo mondo emergono Mario e Melina, che si trovano, si amano e si alleano tra loro e, nonostante la lontananza e l’imprevedibilità del vivere che li metteranno alla prova, tra loro si scatenerà una forza (amore, passione, il sentirsi amati, capiti e confortati in modo reciproco) che li unirà, facendoli sentire liberi di vivere e di esistere.
Giuseppina Torregrossa, madre di tre figli, vive tra la Sicilia e Roma, dove ha lavorato per più di vent’anni come ginecologa, occupandosi attivamente, tra le altre cose, della prevenzione e cura dei tumori al seno. Nel 2007 ha pubblicato il suo primo romanzo, L’assaggiatrice e con il monologo teatrale Adele ha vinto nel 2008 il premio opera prima “Donne e teatro” di Roma. Con Mondadori ha pubblicato Il conto delle minne (2009), tradotto in dieci lingue, e Manna e miele, Ferro e fuoco (2011) e Panza e prisenza (2013). Nel 2015 è stata insignita del Premio Baccante.
Autore: Giuseppina Torregrossa
Titolo: Cortile Nostalgia
Editore: Rizzoli
anno di pubblicazione: 2017
Prezzo: 19 euro
Pagine 315