La lunga strada di sabbia (Guanda 2017) di Pier Paolo Pasolini: nato a Bologna nel 1922 e morto tragicamente a Roma nel 1975, è stato autore di saggi, romanzi e poesie, di opere teatrali e cinematografiche, rappresenta una delle più importanti voci della cultura italiana del Novecento. Una nota biografica ed un esaustivo elenco delle opere dell’Autore sono pubblicate in appendice al volume.
Fra il giugno e l’agosto del 1959 Pier Paolo Pasolini, al volante di una “millecento”, percorse la “lunga strada di sabbia” da Ventimiglia, giù lungo lo Stivale fino all’estremità della Sicilia per risalire, quindi, la costa orientale fino a Trieste. Da questa esperienza l’Autore trasse un reportage pubblicato in tre puntate sulla rivista ”Successo” che viene riproposto nel volume con una bella introduzione di Paolo Mauri. Lo scritto ci rivela un Pasolini che, messe da parte le recenti vicende giudiziarie e l’ostilità dell’opinione pubblica, appare sorprendentemente felice di questa occasione di viaggio, entusiasta come un ragazzo di poter scoprire ed immergersi tra la gioia della gente che affolla le bellissime spiagge del nostro Paese.
Per l’Autore è una vera, esaltante avventura , un correre incontro al mondo, specie in quel Sud dove prova le più forti emozioni perché tutto gli sembra più autentico, non ancora corrotto da quel consumismo trionfante ormai quasi dappertutto, o come usava ripetere “non omologato”.
Lungo il suo giro d’Italia, spiaggia dopo spiaggia, ha modo di incontrare alcuni prestigiosi amici intellettuali, da Moravia a Fellini a Fregene a noti personaggi delle cronache dei rotocalchi, come, ad esempio, Agnelli a Forte dei Marmi o il conte Visconti ad Ischia o attori e registi del suo mondo cinematografico. Ma le emozioni più forti le prova parlando con la gente del posto. E ricorda, in particolare, quella sera d’incanto trascorsa in uno sperduto paesino siciliano con le persone che lo fermano, che non aspettano altro che parlare. “Fino dopo mezzanotte non mi so decidere a lasciare i nuovi amici che mi sono fatto, che mi salutano come ci conoscessimo da anni, uno dicendo: “Iddu ‘u core bono l’avre!” e solo perché ho parlato un po’ con loro, dei loro problemi, del loro futuro”.
Vale per tutti il giudizio su questo volume espresso da Paolo Mauri nella sua introduzione: “Questo reportage non è un testo minore o occasionale come potrebbe sembrare a prima vista. E’ il documento di una passione straordinaria per l’Italia com’era e per la gente. Una delle rare volte in cui la gioia trabocca nelle parole e negli sguardi di un intellettuale poi spesso scomodo soprattutto a se stesso”.
Pier Paolo Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922. Per tutta l’infanzia e l’adolescenza segue il padre, ufficiale di fanteria, nei suoi spostamenti, trasferendosi continuamente da una città all’altra del Nord Italia. Nel 1942 a causa della guerra si rifugia nel paese materno, Casarsa in Friuli. Sin da giovane, inizia a scrivere poesie, alternando testi in italiano e in friulano. Nel 1942 esce il suo primo libro Poesie a Casarsa. Nel corso della sua vita l’attività poetica costituirà una costante e porterà alla pubblicazione di alcuni dei più importanti testi della letteratura italiana del Novecento. Nel 1950 Pasolini è costretto a lasciare il Friuli e si trasferisce a Roma. Nel 1955 esordisce nella narrativa con Ragazzi di vita. Parallelamente, entra nel mondo cinematografico come collaboratore di Fellini e di Bolognini. Nel 1960-61 avviene il passaggio alla regia con il lungometraggio Accattone. Nel 1973 inizia la collaborazione al «Corriere della Sera». In una serie di articoli – pubblicati successivamente nei volumi Scritti corsari (1975) e Lettere luterane (postumo, 1976) – lo scrittore affronta le scottanti questioni dell’Italia contemporanea. La notte tra il 1° e il 2 novembre 1975, Pier Paolo Pasolini muore assassinato all’Idroscalo di Ostia, vicino a Roma.
Autore: Pier Paolo Pasolini
Titolo: La lunga strada di sabbia
Editore: Guanda
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo: 14 euro
Pagine: 127