La bellezza dell’asino e altri racconti di Pia Pera (Ponte alla Grazie 2017), è stato pubblicato per la prima volta da Marsilio nel 1992. Nella presente riedizione sono stati aggiunti tre racconti inediti per desiderio dell’autrice. Di questa interessante raccolta ne presentiamo due.
Lettera a Titti. “Ciao Titti! Un bacio forte prima di tutto. Ho tantissime cose da raccontarti”. Una vivace adolescente bionda di nome Cucsia in agosto si trovava in una Milano silenziosa e solitaria. La studentessa era stata rimandata in greco e la madre “è partita con il suo Mauro per la Turchia”, lasciandola in città da sola con la domestica Agnese. Anche il suo ex ragazzo, da lei chiamato Leoncino Pazzo, era andato in Irlanda. Erano le nove di sera e Cucsia, per far passare il tempo, guardava fuori dalla finestra. C’era ancora luce e la ragazza osservava il cielo striato di nuvolette a pecorelle rosa. Cucsia pensava al suo Leoncino lontano e le sembrava che tutta la sua bellezza, che la mamma riteneva fosse quella dell’asino, andasse sprecata. “La bellezza dell’asino è fatta così, dura poco e poi va via”. All’improvviso, dalla finestra la ragazza aveva notato un giovane uomo molto bello scendere da una jeep. Dopo la solita telefonata serale della mamma, Cucsia aveva visto l’uomo mettere un pacco nella macchina e allontanarsi a piedi. Alla ragazza non restava che rincorrerlo per tentare un approccio. “Sai cosa ho fatto? Sono scesa giù, ho preso la vespa e gli sono corsa dietro”.
San Michele e il Drago. “Lucca sta tutta sotto le ali dell’Arcangelo Michele. Sono ali grandi di ferro. Una volta le hanno sfilate per un restauro”. Una grande statua alta quasi quattro metri sovrasta la chiesa di San Michele in Foro, situata nella piazza omonima. Il Santo, il quale tiene nella mano destra una lancia e nella sinistra un globo crociato, “sta ben saldo nella sua vittoria sul Nemico” da quando, nel XII Secolo è stato issato sulla chiesa in cima a una parete marmorea composta da sette archi su colonne addossate. In questo racconto Pia Pera confida che quando va a Lucca, sua città natale, si dirige direttamente dall’Arcangelo Michele, entra nella chiesa, con pianta a croce latina e dallo stile romanico, e si ferma alla seconda cappella della navata destra dedicata all’Arcangelo. Pia aveva lasciato la sua cittadina, conosciuta dalla sua cinta muraria cinquecentesca, poco più che adolescente per poi riscoprirla attraverso gli occhi ammirati di suoi amici arrivati da fuori. I visitatori le avevano insegnato a contemplarla dalle colline come una gemma turrita incastonata in un bosco. La Pera ricorda che, prima di andarsene, usava passeggiare con il padre e i suoi amici. Del padre Giuseppe, ne hanno tutti un certo timore, anche se la figlia lo considera un grande attore comico con il quale è impossibile annoiarsi. Giuseppe Pera, ritenuto la pietra angolare della sua famiglia, è noto per lasciare ordini scritti, nella sua eccentrica calligrafia tutta spigoli, su foglietti sul tavolo di cucina.
La sfaccettata e intrigante personalità dell’erudita saggista e traduttrice si rivela nell’ironica e lieve prosa degli otto racconti. La Pia, scomparsa all’età di sessant’anni a causa di una malattia neurodegenerativa, lascia ai suoi estimatori pagine intense ed eleganti mentre il suo amato giardino della Lucchesia aspetta sempre la sua solerte giardiniera. “Scrivo qui quanto rinunciai a svelare al mio secolo, ma che non mi pare tuttavia indelicato raccontare a chi vivrà in un tempo lontano”.
Pia Pera (1956-2016) ha scritto di natura paesaggio e giardino in L’orto di un perdigiorno (Ponte alle Grazie), Contro il giardino (Ponte alle Grazie), Le vie dell’orto (Terre di Mezzo); Il giardino che vorrei (Ponte alle Grazie). Ha pubblicato due libri di narrativa, La bellezza dell’asino e Diario di Lo; tra i classici russi da lei curati e tradotti, Tre racconti di Čechov (Voland) La vita dell’Arciprete Avvakum (Adelphi), Evgenij Onegin di Puškin (Marsilio). Per Salani ha tradotto Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett, di cui ha realizzato una trascrizione teatrale insieme a Lorenza Zambon. Ha ideato www.ortidipace.org. Nel 2015 è uscito Al giardino ancora non l’ho detto, vincitore del Premio Rapallo, menzione speciale, e finalista al Premio Viareggio; La virtù dell’orto, pubblicato per la prima volta nel 2010 con il titolo Giardino & orto terapia, è uscito nella collana Scrittori in una versione riveduta e aggiornata nell’autunno del 2016.
Autore: Pia Pera
Titolo: La bellezza dell’asino e altri racconti
Editore: Ponte alle Grazie
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo: 16 euro
Pagine: 252