Alfredo Reichlin è scomparso lo scorso 21 marzo all’età di 92 anni. Di lui, politico e partigiano, Donzelli Editore ha pubblicato nel 2015 La mia Italia. La repubblica, la sinistra, la bellezza della politica, un libro nel quale l’autore riflette sulla sua vita personale e sulla politica italiana che lui stesso ebbe modo di conoscere da vicino.
Il testo, come indica lo stesso autore nell’introduzione, è diviso in due parti. La prima più autobiografica, nella quale Reichlin racconta il suo vissuto personale: dalla prima infanzia a Barletta, con il conseguente trasferimento a Roma al seguito del padre che nell’Urbe svolse l’attività di avvocato. Seguono l’esperienza nella Resistenza, l’impegno trentennale come dirigente del PCI e, negli anni Sessanta del ‘900, la direzione del giornale L’Unità.
Pagina dopo pagina, quello che emerge dal libro è la testimonianza di un uomo che ha vissuto in prima persona momenti storici salienti per la nostra Italia. Reichlin fu partigiano nella Roma occupata dai Nazisti, dove la fame, la distruzione e la morte dilagavano in ogni anfratto cittadino. Allo stesso tempo fu testimone della liberazione e della ricostruzione dello Stivale del post guerra, vissuta dallo scrittore da politico e da uomo della carta stampata. La seconda parte del libro è caratterizzata da un serie di capitoli nei quali Reichlin affronta l’esperienza della politica sperimentata in prima persona e quella che ha riguardato l’Italia. Il tutto attraverso un ottica tendenzialmente di sinistra, perché era questo l’orientamento politico di Reichlin stesso. Nel libro si susseguono capitoli, vicende e nomi di coloro che ebbero un ruolo decisivo nella storia politica nostrana: da Tolgiatti, a Ingrao, passando per Berlinguer, fino a Aldo Moro e Claudio Napoleoni. Tanti sono i personaggi che Alfredo conobbe e frequentò e che in queste pagine sono narrati nei luoghi stessi che l’autore frequentava. Per esempio, tra le pagine si nota l’osteria dove Reichlin pranzava con Togliatti, o il ristorante dove si incontrava con il regista Ettore Scola o i film – C’eravamo tanto amati, per esempio – che Reichlin amava vedere e rivedere.
La mia Italia raccoglie una serie di frammenti di vita che rendono la figura di Alfredo Reichlin – e questo suo scritto – una sorta di memoria di un’Italia del passato, che tanto ha patito e sofferto ma che è riuscita, allo stesso tempo, a rialzare la testa per rinascere dalla macerie. Il volume è un insieme di vicende umane, dove si mescolano la dimensione politica e quella della cultura di un uomo e del Paese dove lui ha vissuto. Due valori che l’autore ha sempre considerato in coppia perché, a quanto emerge dalle parole di queste pagine, è la cultura a dare forza e bellezza alla politica, permettendole di restare un elemento concreto senza trasformarsi in qualcosa di utopistico o di puramente ideologico.
In La repubblica, la sinistra, la bellezza della politica, è come se Reichlin – consapevole degli errori fatti dalla politica del passato – volesse dimostrare di non aver perso la speranza per una rinascita della politica nel suo senso più vero, una politica che ritrovi la sua sa vera natura di arte tecnica per amministrare uno stato e che, come l’Italia rinata dalle macerie della II Guerra Mondiale, riesca a risollevarsi prendendo nuovo corso a sostegno del suo popolo e della res pubblica.
Alfredo Reichlin nato a Barletta nel 1925, si trasferì ancora bambino a Roma, dove, giovanissimo, militò nelle file della Resistenza con le Brigate Garibaldi, partecipando alle azioni armate dei Gap. Dopo la Liberazione si iscrisse al Partito comunista. Nel 1945 entrò all’Unità, di cui divenne direttore nel 1956. Negli anni Sessanta gli fu affidato l’incarico di segretario regionale del Pci in Puglia. Dal 1968 deputato in Parlamento, nel 1973 entrò nella Direzione nazionale del partito e nella segreteria di Enrico Berlinguer. Alla fine degli anni ottanta appoggiò la trasformazione del Pci in Partito democratico della sinistra, partecipando poi alla costituzione dei Democratici di sinistra, e infine del Partito democratico. Il decesso è avvenuto a Roma lo scorso 21 marzo.
Autore: Alfredo Reichlin
Titolo: La mia Italia. La repubblica, la sinistra, la bellezza della politica
Editore: Donzelli
Pagine: 149
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo: 18 euro