“Lise Meitner si racconta” è il sottotitolo del volume La forza nell’atomo (Editoriale Scienza 2016, illustrazioni di Anna Curti) di Simona Cerrato, nel quale viene rievocata la figura di Lise Meitner (Vienna, 7 novembre 1878 – Cambridge, 27 ottobre 1968), fisica austriaca schierata a favore dell’uso pacifico della scienza.
13 luglio 1938. “Sono sul treno che mi sta portando via da Berlino, la città che è stata la mia casa per più di trent’anni e ora si è trasformata in un braccio della morte”. Lise Meitner, corporatura minuta, era stata costretta ad abbandonare la città tedesca a causa delle sue origini ebraiche. La donna, mentre la frontiera con l’Olanda si stava avvicinando, ripensava alla sua vita trascorsa nell’ambiente accademico a studiare le sue materie da sempre predilette. La piccola Lise, fin dalla tenera età era stata una studentessa volenterosa e brillante. Nella internazionale e vivace Vienna di fine Ottocento, la ragazza dalla predisposizione per la matematica e fisica, aveva completato gli studi in casa, perché alle studentesse non era consentito frequentare il liceo. La ventiduenne Meitner, ottenuto il diploma, con il sostegno della sua benestante e progressista famiglia, aveva iniziato a studiare fisica, matematica e filosofia presso l’Università della sua città fino a conseguire il dottorato di Fisica. “Allora non ero nessuno, non sapevo chi e che cosa avrei trovato alla fine del viaggio”.
Nel 1907, la volitiva Lise si era trasferita a Berlino dove, alla Friedrich Wilhelm Universitat, fino al 1909 preclusa alle donne, aveva iniziato a collaborare con il giovane chimico tedesco Otto Hahn, “Ero solo una giovane fisica appassionata”. Otto e Lisa per più di trent’anni si erano dedicati allo studio delle sostanze radioattive, mettendo a punto nuovi metodi per isolarle. “Conduciamo studi su vari elementi che contribuiscono a far capire meglio la struttura del nucleo dell’atomo”. La brillante giovane donna si stava facendo conoscere nell’ambiente della fisica entrando in contatto con Albert Einstein e Marie Curie. Nel 1917, Lise aveva scoperto il protoattinio, l’elemento chimico di numero atomico novantuno. Nel 1919, Lise diventò professoressa, la prima donna della Germania con questo titolo. Dall’esilio di Stoccolma la Meitner avrebbe contribuito a scoprire e a definire la fissione nucleare alla quale stava lavorando con Otto.
“Kungalv, 1 gennaio 1939 Carissimo Otto, molte grazie per la tua lettera. E alla fine si produce una divisione in due nuclei quasi uguali, che schizzano lontano a grande velocità”. Era una grande scoperta, se non fosse per la guerra, “che piega anche la scienza alle sue atroci necessità”.
Una narrazione avvincente che illustra la vita di una donna fuori dal comune, la quale, intuìto il potenziale negativo dell’arma letale scoperta, impegnò tutta la sua esistenza, per un uso pacifico della fissione nucleare. La meritevole opinione della Meitner, “una scienziata che non ha perso la sua umanità”, era che la scienza ha come scopo comprendere la natura e, se possibile, migliorare la vita di tutti.
In occasione dell’8 marzo, Festa delle donna, la figura di Lise è un valido esempio per tutte le ragazze del Terzo Millennio. “Voglio capire il perché di tante cose”.
Simona Cerrato, autrice di libri per ragazzi, laureata in Fisica, ha conseguito il Master in Comunicazione della scienza presso la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, SISSA. Oggi lavora presso SISSA Medialab di Trieste, dove si occupa di comunicazione della scienza.
Autore: Simona Cerrato
Titolo: La forza nell’atomo
Editore: Editoriale Scienza
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo: 12,90 euro
Pagine: 106