Un tedesco contro Hitler. Berlino 1933 (Skira 2016) di Sebastian Haffner, prefazione di Sergio Romano. Quando nel 1938 l’autore, Raimund Pretzel, – scrittore e giornalista tedesco conosciuto con lo pseudonimo di Sebastian Haffner – scrisse questo libro risiedeva a Londra.
Dal suo Paese, ormai sotto il pieno controllo del governo nazista ed alla vigilia di una guerra che Haffner prevedeva dagli esiti disastrosi, si era volontariamente esiliato non perché costrettovi dalle persecuzioni del regime ma per la propria ostilità ed insofferenza verso la sua ideologia totalitaria. Per proteggersi e, soprattutto, per non mettere in pericolo la libertà dei numerosi personaggi della sua cerchia familiare presenti nel suo racconto facilmente riconoscibili, Haffner ripose lo scritto in un cassetto. A renderlo noto nel 2000 provvide, dopo la sua morte il figlio. Il libro suscitò un grande interesse presso gli storici, colpiti dai numerosi particolari profetici della narrazione, ed ebbe anche un notevole successo editoriale.
La storia ha per argomento quello che l’Autore definisce un duello fra due avversari molto diversi: tra uno Stato (il Terzo Reich) oltremodo potente e brutale ed un piccolo privato cittadino (nella fattispecie l’Autore), che non è assolutamente un politico o tantomeno un congiurato. E’ un cittadino “qualunque” costretto a giocare sulla difensiva, mentre viene costantemente aggredito dallo Stato, che pretende cose che ritiene aberranti: che abbandoni i suoi amici o la sua ragazza, rinunci alle sue idee accettando quelle che gli vengono imposte, cambi le sue abitudini, rinneghi il suo passato ed il proprio io.
Siamo, ebbene ricordarlo, nel 1938, alla vigilia dello scoppio della II Guerra Mondiale e i “duellanti” in Germania non sono un fenomeno isolato ma riguarda centinaia di migliaia di tedeschi, completamente ignorati dall’opinione pubblica.
Nel lungo racconto autobiografico, l’Autore racconta la propria esperienza di vita nella Germania del primo dopoguerra e ripercorre, rapidamente ma con chiarezza, l’evolversi delle vicende tedesche di un ventennio, (all’incirca tra il 1918 ed il ’38) che hanno l’epicentro nel 1933. Nel giro di quei dodici mesi, infatti, si consumano avvenimenti che imprimeranno una svolta epocale alla storia del Paese: Hitler diventa cancelliere, abolisce i partiti politici ed i sindacati, approfitta dell’incendio del Reichstag (sede del Parlamento) per sbarazzarsi dei comunisti, riporta il Paese alle urne, chiede ed ottiene dal popolo i pieni poteri, militarizza la società, la funzione pubblica e l’attività forense e promulga le prime drastiche leggi contro la comunità ebraica.
Quando Haffner capisce che la sua fidanzata ebrea corre il rischio di essere arrestata ed internata in un campo di concentramento, decide di interrompere il suo “duello” con il Terzo Reich, emigrando. Ma un interrogativo lo assale e non lo abbandonerà in seguito: come un popolo, con alle spalle un passato di grande cultura umanistica e sensibilità sociale, abbia potuto assistere impotente al dilagare della barbarie nazista.
Sebastian Haffner (1907-1999), pseudonimo di Raimund Pretzel, scrittore, giornalista e storico tedesco. Emigrato a Londra nel 1938 con la fidanzata ebrea per sfuggire al nazismo, scrisse per “The Observer”, ne divenne caporedattore e dal 1954 inviato da Berlino, fino alla costruzione del Muro nel 1961. Ebbe un ruolo preminente nel mondo dell’informazione tedesca, sia scrivendo per “Die Welt” e “Stern” sia come ospite e conduttore di programmi televisivi. Geschichte eines Deutschen è tradotto da Claudio Groff.
Autore: Sebastian Haffner
Titolo: Un tedesco contro Hitler. Berlino 1933
Editore: Skira
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo: 19 euro
Pagine: 256