Terra perduta

Terra perduta

Terra perdutaTerra perduta di Ann Moore (SuperBeat 2016) è il primo volume che l’autrice britannica dedica alla “Trilogia di Gracelin O’Malley”.


Irlanda del Sud, metà dell’Ottocento.
Nella Contea di Cork “un fuoco da campo brillava fioco nei boschi lungo la sponda opposta del fiume Lee. Era da poco arrivata la primavera, e con essa i calderai”. Se questi ultimi avessero aspettato un altro giorno soltanto, non avrebbero assistito al terribile incidente che avvenne proprio lì e non avrebbero salvato la vita al giovane Sean O’Malley, il ragazzino che viveva con la sua famiglia giù nella valle, uno dei figli di quella brava donna, Kathleen, che aveva sempre mezza pagnotta e una parola gentile per gli ambulanti.

Il carro sul quale viaggiavano Sean e Kathleen, trainato da un cavallo vivace, era stato tradito dal ghiaccio presente sul ponte e si era ribaltato inchiodando il ragazzino e scaraventando in acqua la donna, che aveva vanamente lottato per un minuto interminabile in quelle acque impetuose. La triste notizia aveva raggiunto gli O’Malley, Patrick, il capofamiglia, Ryan, il suo primogenito, la Nonna e la piccola Grace che molto più tardi, durante quell’ora grigia che precede l’alba, mentre era distesa sul pagliericcio accanto alla nonna, aperti gli occhi, si era ricordata che sua madre se ne era andata per sempre. “Un dolore terribile le strinse il petto, togliendole il fiato”.

Erano trascorsi gli anni, le stagioni erano volate, il tempo era passato ma non aveva lenito la grave perdita subita dagli O’Malley, le rughe sul volto di Patrick si erano fatte più profonde. Alle soglie dell’adolescenza, Grace era ancora più bella di quanto lo fosse stata sua madre, anche se non poteva saperlo. Era il 1840, in vent’anni la popolazione irlandese era raddoppiata, ma la gente viveva ancora di patate e ne mangiava fino a quattro o cinque chili al giorno, un acro ne dava anche sei tonnellate, anche chi non possedeva terra andava a lavorare per altri e affittava piccoli appezzamenti per coltivare quanto bastava per sostenere la propria famiglia.

“La terra era vita, perderla era una condanna a morte”.

Gli O’Malley avevano un appezzamento piuttosto grande in affitto, dieci acri coltivati principalmente a patate, ma anche a cereali, mentre una parte era adibita a pascolo per le pecore. Avevano un orto e allevavano polli e maiali. La terra degli O’Malley, come quella che la circondava, faceva parte della proprietà di Squire Donnelly, figlio di un Lord inglese, due volte vedovo, che conduceva una vita ritirata a Donnelly House. Una sera, quando Gracelin aveva compiuto 15 anni, Patrick aveva comunicato alla figlia che le aveva trovato un marito, anzi “il miglior partito a cui un padre potrebbe aspirare”. Squire Donnelly si era innamorato della più bella ragazza della Contea di Cork al falò della Vigilia di San Giovanni. “Sa che è giovane e forte, e desidera disperatamente un erede”.

La lettura del testo fa comprendere le origini dello storico conflitto tra irlandesi e inglesi. Infatti, in Irlanda, da tempo ormai, gli inglesi avevano abbattuto le foreste, i pascoli migliori servivano a nutrire il loro bestiame e le loro pecore, si erano presi il frumento e lo mandavano via nave in Inghilterra. “Abbiamo solo le patate, anno dopo anno, a tenerci in vita”.

Indimenticabile il ritratto tratteggiato dall’autrice della protagonista del romanzo, che è costretta a sposare un uomo arrogante, egoista e dedito all’alcol che rivelerà ben presto la sua vera natura. “Ancora un paio di generazioni e saremo tutti inglesi… dell’Irlanda non rimarrà che il nome”. Gracelin O’ Malley ha un respiro epico e tragico intrecciato alla grande forza d’animo, speranza e tenacia del popolo irlandese, specchio della personalità di Grace che prende coscienza di se stessa proprio nel momento nel quale la Grande carestia sta per abbattersi sull’Isola di smeraldo. “A ottobre, l’isola intera era in preda al panico”.

Ann Moore è nata a Burford, in Inghilterra. Laureata in Inglese presso la Western University di Washington, ha scritto tre romanzi storici incentrati sulle carestie, le migrazioni e le rivolte d’Irlanda. Con Terra perduta, tradotto da Chiara Brovelli, ha ottenuto un notevole successo di pubblico. Attualmente vive a Bellingham, nello Stato di Washington, con la famiglia.

Autore: Ann Moore
Titolo: Terra perduta
Editore: SuperBeat
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo: 13,90 euro
Pagine: 420