Mrs Bridge (Einaudi 2016) la cui prima edizione risale al lontano 1959, è l’esordio dello scrittore e poeta statunitense Evan S. Connell (1924-2013). Ed è l’opera che lo ha reso conosciuto soprattutto a livello internazionale, grazie anche al successo del film omonimo diretto da James Ivory ed interpretato da un cast di eccezione comprendente gli indimenticabili Paul Newman e Joan Woodward.
La trama si svolge negli anni Trenta-Quaranta del Novecento e al centro della narrazione troviamo Mrs Bridge – India è il suo strano nome di battesimo – una tipica casalinga americana della media borghesia, una donna “normale” che assomiglia, cioè, a tante altre e, nonostante il tempo, riferibile anche ai giorni d’oggi.
India diventa la signora Bridge quando, giunta a quell’età in cui, secondo le consuetudini del ceto borghese, ci si deve decidere a mettere su famiglia, viene “trascinata” al matrimonio, quasi inconsapevolmente, dall’uomo che in quel momento la corteggiava e decise che lo avrebbe sposato: Walter, un avvocato di belle speranze, con il quale, dopo le nozze, va a vivere a Kansas City dove il marito aveva aperto uno studio professionale. La coppia mette al mondo tre figli, due femmine, Ruth e Carolyn ed un maschio, Douglas.
Walter è un uomo taciturno e riservato, concentrato sul lavoro, tutto proteso ad affermarsi nella sua professione. India, da parte sua, è una donna mite e remissiva, educata nell’assoluta convinzione che quando una donna si sposa, si sposa per la vita e deve restare accanto al marito ovunque egli vada, ad ogni costo”. Conduce una vita abbastanza piatta ed insulsa: la sua quotidianità si riempie principalmente del disbrigo di mille, piccole marginali incombenze e delle futili chiacchiere con le vicine di casa o le mogli dei colleghi del marito. Supplendo più del dovuto all’assenza del padre, si dedica con molto zelo alla crescita ed all’educazione dei figli che, però, ripagano tanto amore e tante attenzioni con freddezza e sembrano vivere vite separate e felici solo quando sono distanti dalla madre.
Quando i figli, insofferenti della presenza materna, lasciano l’alveo familiare, in India si accentua inevitabilmente quel senso di vuoto esistenziale e quella solitudine all’origine della sua passività, della sua “non scelta” che l’aveva sempre afflitta, quel non aver saputo o creduto di non poter avere una vita propria, seguendo le proprie inclinazioni e realizzare i propri desideri, le proprie ambizioni.
Un romanzo, come si intuisce da questi brevi cenni, intriso di malinconia, scritto però con leggerezza e non privo talora di toni ironici e piacevolmente divertenti. Oggi, a circa sessanta anni dalla sua prima edizione, viene considerato un classico della letteratura americana.
Evan S. Connell (1924-2013) è stato romanziere e poeta. Nel 2009 è stato insignito del Booker Prize alla carriera.
Autore: Evan S. Connell
Titolo: Mrs Bridge
Editore: Einaudi
Traduzione di Giulia Boringhieri
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo: 19,50 euro
Pagine: 232