“Storie di felici accoglienze e armoniose convivenze” è il sottotitolo del volume Un giardino semplice di Paolo Pejrone (Einaudi 2016), il nuovo libro dell’architetto piemontese specializzato in giardinaggio e progettazione paesaggistica.
“In giardino, e soprattutto nel mio giardino, ben vengano le emozioni, le esagerazioni, i tentativi, la vita vivace, la paura, le speranze, la gioia, le sorprese: l’imprevisto diverrebbe, parte del vivere, giorno dopo giorno”. Il noto giardiniere, come lui ama definirsi, svela che il segreto per ottenere una piacevole area verde è racchiuso nel concetto di scegliere piante e fiori in libertà. Quindi la spontaneità diventa sinonimo di bellezza e armonia. In ogni stagione dell’anno occorre curare il proprio giardino con mirati e appropriati interventi. L’abilità del giardiniere consiste nel benessere del proprio giardino: “Non c’è niente di più appagante di piante sane e felici e a loro agio”. Gli attrezzi primari per far sì che un giardino cresca in modo autonomo sono “un paio di cesoie affilate per riequilibrare le forme scappate o per tagliarne i fiori sfioriti, un po’ di zappa e di vanga per allontanare e annientare le piante invadenti (sempre in agguato), un rastrello per creare pacciamature ricche e intelligenti”.
Nel nostro Eden privato dobbiamo essere generosi e ospitare i piccoli animali che vi possono crescere e vivere: dalle lucertole alle salamandre, dagli uccellini ai rospi, dai ricci ai topini di campagna “un variopinto serraglio di amici, di veri e vivaci compagni di viaggio”. Nella nostra ricca e accogliente “green area” non abusiamo di trattamenti chimici e veleni preferendo invece prodotti naturali che arricchiscono il terreno, ne saremo ricompensati “in grandi e durevoli vantaggi futuri”. Del resto la natura deve fare il suo corso.
A questo punto non resta che sfogliare le pagine del volume, allietato da sedici illustrazioni di Anna Regge. In primavera la potatura richiede attenzione e una certa manualità. L’orto deve essere ripulito spesso da tutto quello che può dare fastidio alle gemme che stanno spuntando. La semina è una pratica ricca di speranze e poesia: importante non interrare troppo il seme. Dopo l’inverno le viole fioriscono tutte insieme riproducendosi in un abbondante esplosione di colore e profumo, quasi un garbato inno alla vita e alla gioia. In estate alla rosa non piace il gran caldo, la regina dei fiori se non è aiutata da una buona irrigazione soffre e diventa brutta. Dopo la fioritura ha bisogno di essere ben tagliata.
Includiamo nel nostro giardinaggio, per alcuni rilassante se non addirittura terapeutico, la coltivazione anche in balcone delle profumate e rosse fragole. Il loro sapore sarà sicuramente particolare, perché includerà anche tutta la nostra soddisfazione e amore nel vederle crescere. Il nostro terrazzo può ospitare sia piante e fiori che un piccolo orto.
Ricordiamo ai nostri lettori che fin dal Medioevo, un appezzamento di terreno custodiva insieme ai prodotti della terra piante e alberi. L’esperto Pejrone, il quale ha scoperto fin da piccolo la sua passione per il verde nella tenuta di famiglia di Revello, nella Valle Po e che fa parte della comunità montana Valli del Monviso, dona consigli per assicurarsi uno spazio coltivato del quale andare orgogliosi sempre rispettando il ritmo delle stagioni.
L’autore, anche in questo libro, come nei precedenti, intende sottolineare il fatto che il giardino e l’orto devono rispecchiare l’anima del loro giardiniere. Ammettendo che molti di noi possiedono una sensibilità innata chiamata “pollice verde”, al termine della lettura del libro capiremo che molto si può imparare specialmente da chi è cresciuto alla scuola di Russel Page (1906 – 1985), famoso architetto del paesaggio britannico.
“Evviva quindi i miei minuscoli prati di bucaneve spontanei, cresciuti da soli, senza un impianto logico, che di anno in anno, fioritura dopo fioritura, ci regalano, quasi all’improvviso, le più belle e ripetute gioie”.
Paolo Pejrone nasce a Torino nel 1941 e vive in Piemonte, nel Saluzzese. Si laurea in Architettura al Politecnico di Torino. Allievo di Russell Page frequenta lo studio di Roberto Burle Marx a Rio de Janeiro. Dal 1970 lavora in Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Arabia Saudita, Grecia, Inghilterra e Germania come architetto di giardini. In campo editoriale dal 1972 collabora sul tema del giardino, con numerosi giornali, riviste d’opinione e specialistiche. Dal 1999 fino al 2006 ha tenuto la rubrica “Fiori e giardini” su “Tuttolibri”, supplemento settimanale de “La Stampa”; dal 2005 cura la rubrica “Il giardino delle ortiche” sulla rivista “VilleGiardini”; dal 2007 tiene una rubrica su “Tuttoscienze”, inserto scientifico de “La Stampa”, e un’altra su “Specchio”, rivista mensile de “La Stampa”. È autore, tra l’altro, di In giardino non si è mai soli (2002), Il vero giardiniere non si arrende (2003), I miei giardini (2008) e Gli orti felici (2009). Per Einaudi ha pubblicato La pazienza del giardiniere (2009 e 2011).
Autore: Paolo Pejrone
Titolo: Un giardino semplice. Storie di felici accoglienze e armoniose convivenze
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo: 16 euro
Pagine: 224