“Sono incredula, provo una gioia grandissima. Solo qualche anno fa non pensavo di fare la scrittrice, figuriamoci di vincere un premio tanto importante. È un riconoscimento che ho vinto insieme ai protagonisti del mio libro, quei padri e quelle madri che devono sempre dimostrare con tenacia di volere bene ai loro figli”. Così si è espressa Sara Rattaro, in lacrime di gioia, al momento della proclamazione che l’ha vista vincere il 63° Premio Bancarella con il romanzo “Niente è come te” edito da Garzanti. L’autrice, nata e cresciuta a Genova, dove si è laureata con lode in Biologia e Scienze della comunicazione, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento ieri in Piazza della Repubblica a Pontremoli (Massa Carrara) battendo sul filo di lana per un solo voto (78 a 77) Simona Sparaco in gara con “Se chiudo gli occhi” pubblicato da Giunti. Adorata dai lettori, la sensibile autrice, dopo il grande successo di Non volare via, a lungo in classifica tra i libri più venduti in Italia, è tornata con una storia intensa capace di toccare il cuore. Sara Rattaro in questo libro tratta il difficile tema della sottrazione internazionale di minore eliminando dall’argomento cifre, dati, e restituendo la giusta dose di dolore, commozione e speranza che circonda sempre tutte le vicende che ruotano intorno ai matrimoni binazionali, i quali una volta sciolti fanno diventare i figli nati in Italia ostaggi di uno dei genitori. Francesco e Margherita, padre e figlia, protagonisti del romanzo della Rattaro, sono modellati su personaggi reali. “L’Italia è il paese che ha il triste primato di questo fenomeno. Oltre 300 casi ogni anno vengono denunciati, ma molti di più sono quei papà e quelle mamme che non possono neppure permettersi di combattere per i loro figli. Spero che il mio libro possa aiutarli”. Soddisfazione anche nelle parole di Gianni Tarantola, presidente della Fondazione Città del libro, Ente organizzatore della manifestazione: “Non era facile portare a casa un’edizione tanto complessa, in un periodo difficile, duro, che mette alla prova i librai indipendenti, le case editrici e tutti coloro che si occupano di cultura. Siamo contenti di essere riusciti nel nostro intento. Il premio Bancarella è una solida realtà che si è ritagliata uno spazio importante. Vogliamo continuare a farlo con tutte le nostre forze”.