Al circolo Gunclub di Baltimora tutti i presenti attendono l’intervento del presidente Barbicane. Con calma e freddezza Impey Barbicane si alza dal suo seggio-cannone e fa il suo annuncio: l’artiglieria moderna è pronta fabbricare un proiettile da sparare dritto verso la Luna. La conquista della Luna è un obbiettivo quanto mai urgente, da quando quel raggio proveniente dall’astro ha colpito il porto di Baltimora i non morti si moltiplicano. I Seleniti hanno deciso di colonizzare la Terra, la pestilenza che precede il loro arrivo avanza di morso in morso, ed è arrivato il momento di levare le armi per distruggere il raggio. Proprio adesso, mentre capitani di industria e costruttori di armi brindano alla nuova gloriosa impresa, i non morti sia affollano all’ingresso del circolo e per le vie di Baltimora, strappando le carni dei vecchietti che si sono attardati sulla strada verso casa…
Dopo Orgoglio e pregiudizio e zombie e I promessi morsi tocca a Jules Verne prestarsi a un esperimento di rivisitazione letteraria in abbondante salsa horror. In questo caso, con Dalla Terra alla Luna… e Zombie, c’è anche una buona dose di steampunk che ben si abbina con l’avventurosa impresa tecnologia del Gunclub. La trama ricalca fedelmente quella di Verne, come lo stile, e gli zombie sono quelli romeriani, che si trascinano lenti e lamentosi per le strade: sia ben inteso, dunque, che Dalla Terra alla Luna… e Zombie non è uno splatter, non è una storia che va di fretta, ma si costruisce tutta sull’attesa del lancio. Facciamo appena in tempo per vederlo sparare questo proiettile, che si perde nell’orbita della Luna con una limitata scorta di cibo e aria, mentre sulla Terra aleggia lo spettro dell’estinzione… ci aspettiamo dunque un sequel che completi l’opera originale e che ci racconti se ci sarà o meno una salvezza per la razza umana. Il romanzo è un esperimento interessante e divertente, destinato soprattutto agli amanti della fantascienza vecchio stampo (e degli zombie): si può leggere anche senza conoscere l’opera originale ma il confronto con Verne fa apprezzare ancora di più le novità portate da Bonaro.
“Un fremito percorse l’assemblea. Barbicane, toltosi il cilindro con un rapido gesto, continuò il suo discorso con voce pacata: «Non c’è nessuno tra voi, onorevoli colleghi, che non abbia visto la Luna e tantomeno che non ne abbia udito parlare. Non vi sorprenda se qui vengo a intrattenervi con l’astro della notte. Forse ci è riserbato di essere il Colombo di questo mondo sconosciuto. Ma vi chiedo, le mutazioni, i non morti e la guerra, se ci pensate… non è forse iniziato tutto con quel dannato raggio sul porto di Baltimora, la cui fonte risiede proprio su quell’astro? Comprendetemi e assecondatemi con tutte le vostre forze, vi guiderò alla conquista della Luna e alla sconfitta di questi alieni, il nome del Gunclub si unirà a quello dei trentasei Stati che costituiscono il gran Paese dell’Unione.»”
Luigi Bonaro è nato a Copparo (FE), è specializzato in antropologia religiosa, presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma. Racconti, libri e altri suoi articoli sono comparsi su varie antologie, riviste e siti remoti del Cyberspazio. Nel direttivo di Nero Press, cura la collana Classici della casa editrice, dal 2011 ha condotto rubriche di critica letteraria, collabora inoltre con varie associazioni culturali. Infaticabile scribacchino e prosivendolo della short story, scrive sci-fi, horror, noir. Vive a est di Roma.
Titolo: Dalla Terra alla Luna… e Zombie
Autore: Jules Verne, Luigi Bonaro
Editore: Dunwich Edizioni
Anno: 2015
Numero pagine: 190
Prezzo: € 2.99/9.90 – ebook/cartaceo