Con La lottatrice di sumo (Fazi 2015), Giorgio Nisini si conferma una delle voci più originali ed interessanti della giovane narrativa italiana. Già nella sua opera prima ”La demolizione del Mammth” l’autore, aveva rivelato una “fantasia visionaria” ed un’avvolgente ed elegante scrittura che aveva conquistato tanti lettori e ed un ampio settore della critica. Con questo suo ultimo romanzo Nisini conclude quella che lui stesso ha definito la “Trilogia dell’incertezza” un ciclo in cui i protagonisti (un imprenditore, un architetto ed un ricercatore scientifico), tutti e tre personaggi piuttosto pragmatici, si trovano all’improvviso di fronte a un “qualcosa” che abbatte le loro certezze conoscitive e le identità delle persone che li circondano. Circostanza che li spinge a riflettere su alcuni grandi temi universali, dal mistero dell’esistenza alla libertà individuale.
Ne “La lottatrice di Sumo” il protagonista è un uomo di scienza, un fisico cinquantenne, Giovanni Cadorna, colpito dal “tarlo” del dubbio a seguito di un inaspettato successo mediatico ottenuto con un libro, “Dietro il nulla”, in cui, portando alle estreme conseguenze le sue tesi razionaliste, si spinge a dubitare dell’esistenza di una vita oltre la morte. In particolare, l’occasione che lo trascina gradualmente sul terreno paludoso dei dilemmi e delle contraddizioni e lo costringe a “fare i conti” con il proprio passato è data dalla presentazione del suo libro a Courmayeur, nel corso della quale una “strana” signora gli domanda un giudizio sul celebre artista Massimo Golem. Costui è un personaggio, tanto esoterico quanto noto, al quale i numerosi seguaci – spiriti inquieti e cultori dell’occulto riuniti nella Comunità monastica “Contromondo” dell’Alto Lazio – attribuiscono la capacità di rappresentare attraverso i suoi quadri i misteri della mente umana e di comunicare con l’aldilà. L’interlocutrice è Olga, la figlia di Golem, che lo porta a fargli credere che un dipinto, regalatogli molti anni prima da una ragazza e ritrovato in un garage, rappresenti in qualche modo l’opera cercata da tempo dalla Comunità in quanto ritenuto “ il misterioso lascito testamentario” del pittore. Dal ritrovamento del dipinto misterioso – in cui è raffigurata una donna obesa e deforme dallo sguardo “animalesco” – Giovanni è indotto a riflettere su un episodio drammatico del suo passato: l’incidente mortale che aveva troncato l’intenso e tenero rapporto d’amore con Margherita, una splendida coetanea incontrata a Roma sui banchi del liceo. Un amore durato poco ma che lo ha segnato profondamente, un dramma mai completamente elaborato che lo spingerà ad inoltrarsi in una diversa dimensione, comunicare con il mondo dell’aldilà. Una complessa architettura di intrecci e la presenza di intriganti ed ambigue figure femminili riempiono questa delicata storia d’amore che sfocia, come in una sorta di noir esistenziale, nello scioglimento del mistero legato al la lottatrice di Sumo.
Giorgio Nisini nato a Viterbo nel 1974, è scrittore e saggista. Dopo aver conseguito la laurea in Lettere ed il dottorato di ricerca con una tesi sull’opera narrativa di Pier Paolo Pasolini, ha insegnato per alcuni anni Sociologia della letteratura all’Università La Sapienza di Roma. È autore dei romanzi La demolizione del Mammut Premio Corrado Alvaro Opera Prima e finalista al Premio Tondelli, e La città di Adamo, Selezione Premio Strega 2011. E’ anche attivo nell’organizzazione culturale. Fondatore dell’Associazione Mente con la quale ha realizzato il Progetto “Smontalibri”. Attualmente è direttore artistico di Caffeina e presidente del Premio letterario Alvaro Bigiaretti. Numerosi gli scritti pubblicati nel campo della critica e della saggistica. In particolare, si segnalano i lavori sul cinema: tra gli altri, una monografia su Robert De Niro e “Saggi e dialoghi sul cinema“ con G. De Monte e A. Barbuto.
Autore: Giorgio Nisini
Titolo: La lottatrice di sumo
Editore: Fazi
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo: 18,00
Pagine: 316