Nel romanzo Il libro dell’amore perduto di Lucy Foley (Neri Pozza 2015), un incontro avvenuto tra due bambini nei primi anni del XX Secolo si sarebbe rivelato fatale per il destino di tre donne. “Si erano visti l’ultima volta nel 1913, quando Alice Eversley aveva sei anni, ovvero un paio di mesi meno di lui”. Alice e Thomas Stafford si erano conosciuti a Winnard Cove in Cornovaglia durante le vacanze estive. Alice “gambe troppo lunghe, allampanata, le ginocchia sempre scorticate, i capelli arruffati da monella, neri come l’onice”, era la figlia minore dell’esploratore polare Lord Robert Eversley e di Lady Georgina, “biondissima dea dell’alta società”. La signora Stafford e i suoi figli, tra i quali Thomas (Tom), si erano stabiliti per due mesi nei pressi di un villaggio di pescatori di Fowey in una casa piccola, segnata dalle intemperie e incrostata di salsedine. Affacciata sulla baia, la casetta dall’aspetto dignitoso era dominata da un’ampia magione elisabettiana di pietra bruna, parzialmente nascosta da un boschetto di olmi. Era Eversley Hall, nella quale gli Eversley vivevano da più di tre secoli. Il signor Stafford, procuratore legale, salvato da un probabile naufragio da Lord Eversley “uno degli uomini più gentili che abbia mai conosciuto”, era stato invitato da quest’ultimo a cena “… tutti… anche i bambini”. È così, quella sera, gli Stafford si erano incamminati lungo la spiaggia e avevano salito la ripida scalinata consumata da generazioni di Eversley, per essere accolti da un maggiordomo in livrea. Se le sorelle di Tom aveva provato un’istintiva antipatia per la bambina con capelli spettinati e modi da maschiaccio, Tom fin da subito aveva trovato in Alice un’anima gemella, infatti, in quelle otto settimane a Winnard Cove, i bambini erano stati inseparabili. “Come sempre capita quando sboccia un’amicizia sincera fra bambini, sembrava che non dovessero separarsi mai più”. Le vacanze erano terminate e gli Stafford si erano ripromessi di tornare l’estate seguente ma una mattina di ottobre dello stesso anno, leggendo il rionale, Mr. Stafford aveva letto della morte dell’esploratore in Antartide. In seguito alla disgrazia gli Eversley non erano più tornati in Cornovaglia e neppure gli Stafford. Era scoppiata la I Guerra Mondiale e tutto era cambiato. Tom e Alice si sarebbero incontrati di nuovo a una festa solo nell’agosto del 1928. “Sei tu, vero?”.
The lost and the found, trascinante romanzo d’esordio di Lucy Foley, autrice inglese, narra la storia di tre donne sole, legate tra loro da un vecchio disegno a inchiostro di squisita fattura datato 1929, che raffigura una giovane, tratteggiato da un artista che sarebbe presto diventato “uno dei pittori più celebri del nostro Paese”. Evelyn Darling figlia unica di Bertram, industriale metallurgico e benefattore, nata per vivere un’esistenza agiata e senza problemi, a seguito di un incidente automobilistico aveva visto morire il promesso sposo con il suo sogno di diventare una ballerina di danza classica. Senza perdersi d’animo, Evie aveva adottato June, la quale grazie ai suoi insegnamenti era diventata una ballerina di prima grandezza. June aveva avuto una figlia, Kate da un rapporto senza importanza. Evie, June e Kate avevano formato un trio affiatato, “un vero triangolo amoroso”, fino al giorno in cui June era morta in un incidente aereo. Un anno dopo la scomparsa di June, nel maggio del 1986, nonna Evie, prima di morire, aveva rivelato alla nipote che la vera madre di June aveva cercato di mettersi in contatto con la figlia, ma lei l’aveva impedito. Quel quadro che ora si trovava alla National Portrait Gallery, intitolato Un’amica dell’artista (1929 circa), la cui patina del tempo non aveva saputo scalfire il sorriso della persona lì ritratta, rappresentava il punto di partenza dal quale iniziare uno struggente e nostalgico viaggio a ritroso nel tempo. “Alice è stata l’amore della mia vita”. Un anziano artista ancora prigioniero del passato, tre splendide figure femminili, la descrizione di affascinanti e selvaggi luoghi come la Cornovaglia e la Corsica, fanno di questo volume una lettura pregevole. “Con quella lettera, il passato era tornato a bussare alla mia porta e la tentazione di riviverlo, con le sue gioie e i suoi dolori, aveva finito per avere il sopravvento”.
Lucy Foley è laureata in Letteratura Inglese alla Durham University e specializzata in Modern Fiction alla UCL. Ha lavorato a lungo come editor presso la casa editrice inglese Hodder & Stoughton. Ora vive a Londra.
Il libro dell’amore perduto è tradotto da Massimo Ortelio.
Autore: Erin Blakemole
Titolo: Il libro dell’amore perduto
Editore: Neri Pozza
Pubblicazione: 2015
Prezzo: 18,00 Euro
Pagine: 364