Il Palazzo d’inverno di Eva Stachniak (Superbeat 2014) è il racconto in prima persona di Varvara Nikolaevna, che alla Corte Imperiale di San Pietroburgo (il famoso “Palazzo d’inverno”) vive le vicende degli anni (1742-1796) che videro l’ascesa al potere e il lungo regno di una delle donne più potenti ed amate dal popolo russo, passata alla storia come la “Grande Caterina”. Varvara, orfana di un legatore polacco apprezzato a Corte, è un’abile “cucitrice” del guardaroba dell’Imperatrice Elisabetta Petrovna, succeduta nel 1741 a Pietro il Grande. La ragazza, scaltra e avvenente, viene notata dal Concelliere di Palazzo, il Conte Bestuzev, un personaggio fatuo (dagli abiti lussuosi e dagli atteggiamenti particolarmente ricercati), ma ambizioso, spesso coinvolto in intrighi di palazzo ed amori clandestini (si sussurra anche che sia uno degli amanti dell’Imperatrice), in cerca di chi lo possa informare ed aggiornare su quanto avviene e si dice nel Palazzo d’Inverno. La ragazza viene istruita dal Cancelliere “all’arte dell’origliare” senza farsi scoprire, a diventare la “portatrice della verità dei sussurri”. Lei stessa rivela nel suo racconto di aver imparato tutto di libri cavi, di bauli con doppio fondo, di meandri di corridoio segreti, di come aprire i cassetti nascosti nei “secrétaires” e di come staccare la ceralacca alle lettere. A questo punto Bestuzev le affida un compito assai delicato ed importante per lui: quello di spiare, di sapere il più possibile dei movimenti e delle azioni, di tutto quello che accade intorno alla Principessa Sofia Federica Augusta Anhalt- Zerbst, la giovanissima tedesca, astro nascente di Corte, scelta da Elisabetta come consorte dell’orfano di sua sorella Karl Peter Ulrich, Duca di Holstein, anch’egli quindicenne, adesso ribattezzato Pietro Fyodorovich e destinato al trono dopo la nomina a principe ereditario. Ma il “progetto” non avrà gli effetti sperati dal Cancelliere perché tra la Principessa tedesca di Zerbst, una ragazzina dagli occhi azzurri e dai capelli nerissimi, e la coetanea incaricata di spiarla nasce immediatamente un particolare “feeling”, una spontanea simpatia ed intesa, un’alleanza che si tramuta nel tempo in una vera amicizia. Un forte sodalizio che consentirà alla ragazzina apparentemente fragile di conquistare il trono e di tenerlo fino alla sua morte, rivelandosi una dei modelli femminili di riferimento della Storia, “la Grande Caterina”. Messa in guardia dalla sua amica sui pericoli dell’ambiente di Corte, la Principessa “non si fa ingannare da sguardi teneri e parole lusinghiere, promesse di splendori e trionfi”, ma tirerà diritto aggirando tutte le insidie. Un romanzo rigorosamente “storico”, frutto di un lungo e meticoloso lavoro d’archivio, dell’autrice che è capace soprattutto, con una narrazione piana e talora ironica, di far rivivere il fascino della Corte di San Pietroburgo e la brutalità delle lotte intestina fra personaggi, spesso vuoti e frustrati, per la conquista dell’agognato “posto al sole”.
Eva Stachniak scrittrice polacca, ha lasciato in età giovanile il suo Paese per trasferirsi in Canada dove ha completato gli studi universitari laureandosi in Letteratura inglese alla McGill University di Montréal. Ha insegnato inglese presso l’università di Breslavia, in Polonia, e allo Sheridan College di Toronto, Canada. Ha esordito nel 2000 con il romanzo, “Necessary Lies”, premiato come miglior opera prima. “Il Palazzo d’inverno” tradotto dall’inglese da Ada Arduini, è il suo primo romanzo edito in Italia. Quando fu pubblicato nel 2012 il libro riscosse un notevole successo di critica e pubblico e fu iscritto nel prestigioso Washington Post nella classifica dei migliori romanzi dell’anno. Attualmente vive e lavora a Toronto.
Autore: Eva Stachniak
Titolo: Il Palazzo d’inverno
Editore: Superbeat
Pubblicazione: 2014
Prezzo: 13,00 Euro
Pagine: 416