La meretrice di Costanza di Iny Lorentz (Superbeat 2014). Un volto angelico, grandi occhi color fiordaliso, lunghi capelli biondi, un naso ben disegnato, una bocca appena arcuata con labbra rosse come papaveri: una straordinaria bellezza quella di Marie, fanciulla appena diciassettenne, che ben volentieri viene data in sposa dal padre al Magister Ruppertus, figlio del Conte Heinrich von Kerlburg, uno degli uomini più potenti del ducato di Svevia. Il promesso sposo, infatti, è un giovane ventiquattrenne erudito, già nella cerchia dei consiglieri del Vescovo di Costanza ed affermato avvocato, con un roseo avvenire. Siamo nella Germania degli inizi del XV° Secolo. Come d’uso, prima delle nozze viene concluso e sottoscritto il contratto di matrimonio, due lunghe pergamene scritte fittamente che rendono conto del patrimonio destinato alla sposa, composto da importanti proprietà: una splendida casa in città, la residenza estiva nella zona delle famiglie più altolocate di Costanza, un bel podere in campagna con alcuni dei più prosperi vigneti sulla costa settentrionale del lago, Una cospicua fortuna che fa gola a tutti e soprattutto al figlio del Conte che, nato da una relazione extra-matrimoniale, non ha diritto all’eredità paterna. Ecco perché alla vigilia delle nozze avviene un fatto sconvolgente: Ruppertus si presenta al padre di Marie accusandolo di avergli offerto come moglie non “una vergine virtuosa” ma una “disgustosa sgualdrina” che, secondo i due testimoni in sua compagnia, si era concessa in passato a più uomini in cambio di denaro. In base alle leggi della Chiesa e dell’Imperatore, che prescrivono che una prostituta non può stare “sotto un tetto onorato” Marie finisce in prigione dove subisce violenza dai suoi accusatori. Trasferita nel convento dei domenicani per il processo, il tribunale ecclesiastico emette la sentenza: trenta frustate,esilio perenne dalla città e perdita del patrimonio del padre che viene assegnato al Magister come risarcimento per il disonore subito e a riparazione per la mancata eredità. La sorte vuole che, in un momento così difficile che alla giovane abbandonata ed in fin di vita, venga incontro nella persona di Hiltrud, una prostituta itinerante che la cura e la porta con sé. Per Marie comincia una nuova fase della sua esistenza che le farà scoprire la durezza ed i pericoli della vita di strada, ma che le consentirà di essere libera e, dopo mille vicissitudini, di riconquistare l’onore ma, soprattutto, di trovare la felicità di cui era stata privata.
La lettura del libro ci fa rivivere con emozione, grazie ad un racconto talvolta assai crudo ma realistico ed efficace, un mondo, come quello medioevale, spietato e violento, crudele più di quanto forse ci eravamo fatti un’idea attraverso tante altre rappresentazioni. E tutto ciò spiega il grande successo ottenuto in Germania. Tuttavia, un’amara considerazione viene spontanea: dopo secoli di lotte e parziali conquiste, come quelle narrate in questo libro, la lotta della donna per l’uguaglianza è ancora oggi lungi dalla sua conclusione.
Iny Lorentz è lo pseudonimo con il quale firmano Iny Klocke ed Elmar Wolearath, marito e moglie, con questo libro al loro esordio letterario. Il romanzo è il primo di una serie best seller, uno dei maggiori successi di tutti i tempi dell’editoria tedesca (oltre 4,5 milioni di copie vendute). Dai libri è stata tratta una trasposizione televisiva che ha realizzato quasi dieci milioni di spettatori.
Autore: Iny Lorentz
Titolo: La meretrice di Costanza
Editore: Superbeat
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo: 13,90
Pagine: 493