È tratto da una storia vera e ambientato nel 1644 nel borgo di Budrio, “antico castello della città di Bologna con belle mura cinte da un fossato e, intorno, una campagna ricca di acque”, l’avvincente “Il bambino di Budrio” (Neri Pozza 2014) di Angela Nanetti, finalista con questo libro al premio Neri Pozza 2013. Nato da famiglia poverissima, il piccolo Giacomo Modanesi viene notato per la sua conoscenza del latino e la sua incredibile memoria da un religioso, Padre Mezzetti, mentre chiede l’elemosina nei pressi della chiesa del borgo.
Il ragazzo appartiene a una famiglia povera proveniente dal Po, sua madre è morta di febbri maligne e il padre è un garzaiolo che vorrebbe avviare il figlio al mestiere. Padre Giovanni Battista Mezzetti, dopo aver convinto il console e il massaro del castello, lo accoglie nella scuola del convento e si accorge che il piccolo è un autentico prodigio, un ingegno destinato a grandi, inimmaginabili cose. Lo propone quindi per una sessione di Delucidazioni, un grande evento a Roma al cospetto dei vertici della comunità ecclesiastica, in cui il “dotto putto” dovrà esibire il suo sapere sulle materie più disparate, difendendosi dalle obiezioni del pubblico e argomentando le sue conoscenze.
Il piccolo Giacomo supererà egregiamente la prova, ma la sua intelligenza, e suoi improvvisi malori durante la permanenza a Roma, desteranno le prime invidie, i primi sospetti e dicerie che nell’Italia del 17esimo secolo facilmente si tramutavano in accusa d’eresia. Mentre sullo sfondo si agita la grande città di Roma, vividamente evocata dall’autrice, con lo sfarzo dei palazzi nobiliari ed ecclesiastici, il brulicare dei quartieri popolari, la bellezza delle sue piazze e delle sue fontane, il piccolo Giacomo conoscerà per la prima volta nella sua vita l’invidia e il sospetto verso la sua figura e l’opera del suo maestro Padre Mezzetti. Sospetti e maldicenze che non li abbandoneranno nemmeno dopo il ritorno a Budrio, e che faranno precipitare tragicamente la vicenda.
Raccontata in prima persona dal medico di Budrio Alberto Carradori, tra i suoi pochi confidenti e amici, quella di Giacomo è la storia commovente – e tanto più tragica perché si tratta di una storia vera – del travagliato rapporto tra un maestro troppo ambizioso e un genio bambino, a cui senza pietà e per amore cieco del sapere, viene negata l’infanzia. La storia, estremamente attuale, della solitudine di un bambino prodigio.
Angela Nanetti è nata a Budrio (Bo) e si è laureata in Storia medioevale. Ha insegnato alle scuole medie e superiori di Pescara, dove risiede. Dal 1984 a oggi ha pubblicato più di venti romanzi per ragazzi, molti dei quali premiati in Italia e all’estero. È tradotta in 25 Paesi. “Il bambino di Budrio” è il suo primo romanzo per un pubblico adulto.
Autore: Angela Nanetti
Titolo: Il bambino di Budrio
Editore: Neri Pozza
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine: 304
Prezzo: 17.50 euro