Un passo di troppo di Lee Child (Longanesi 2014) pubblicato nel 2006 con il titolo The hard way, è il decimo della serie incentrata sulle vicissitudini che occorrono a Jack, ex ufficiale della Polizia Militare dell’esercito americano, figlio di un graduato dei Marines, che, vissuto quasi sempre all’estero nelle tantissime basi miliari Usa disseminate nel mondo, aveva “imparato a non avere paura o a controllarla”.
Jack è un personaggio che ha suscitato subito molta simpatia tra i lettori, perché è un uomo fuori dai canoni, ma soprattutto è un non violento, anche se non lo sembra, non disdegnando di usare le maniere forti quando necessario e, principalmente, è sempre al fianco e a difesa dei più deboli, delle vittime dell’arroganza del potere. Quando, dopo tredici anni di servizio, lascia la polizia militare, decide di vagare per conoscere finalmente da vicino il proprio Paese spostandosi, solitario, in autostop e in bus. Porta con sé solo uno spazzolino da denti, un bancomat ed un passaporto da quando, dopo l’11 settembre, è fatto obbligo negli Usa, di girare sempre con un documento di identità. Non ha un guardaroba, ma solo una t-shirt e un paio di jeans di poco prezzo, che, quando si sporcano, getta tra i rifiuti, dal momento che la lavanderia gli verrebbe a costare di più.
Una notte camminando per New York, fermatosi in un bar a prendere un caffè, qualcosa attira l’attenzione di Jack. Da dietro le vetrate del locale nota una Mercedes parcheggiata lungo il marciapiede, con a bordo un uomo visibilmente turbato. Intuisce che ha bisogno di aiuto e Jack, che non è tipo da tirarsi indietro quando si tratta di aiutare qualcuno, si avvicina all’auto. Viene così a conoscere Edward Lane, direttore di un’agenzia militare privata, al quale sono state rapite moglie e figlia. Per pagare il riscatto per la loro liberazione Edward è riuscito a procurarsi una forte somma, che però gli è stata rubata, così come sono scomparsi i militari della sua compagnia.
E’ nell’angoscia perché pensa verosimilmente che se non pagherà il riscatto i suoi cari saranno uccisi. Jack accetta di aiutarlo e, in mancanza di indizi fondati e seguendo il suo istinto, cerca di capire chi é realmente quest’uomo disperato e, in particolare, se ha dei nemici. Indagando, scopre il passato piuttosto scabroso di Lane e che, inoltre, questi gli sta nascondendo un qualche grosso e losco affare. Si rende conto, tuttavia, di essere ormai troppo coinvolto nella faccenda per fare un passo indietro e pertanto decide di proseguire nelle indagini. La soluzione, inaspettata e sorprendente si avrà solo nel finale, al termine di una lettura che scorre veloce senza mai un attimo di noia.
Lee Child pseudonimo di Jim Grant, è nato nel 1954 a Conventry, in Gran Bretagna. Dopo aver lavorato come autore di programmi televisivi per venti anni, nel 1996, perso il lavoro, decide di dedicarsi alla narrativa. Due anni dopo si trasferisce a New York dove tuttora risiede, Pubblica, quindi, il suo primo romanzo, “Zona franca”, ottenendo negli Stati Uniti un grande successo di pubblico e di critica. Un favore sempre più ampio ottengono i successivi romanzi, tutti incentrati sulla figura di Jack Reacher, un personaggio definito dall’Autore, “un vero duro, in grado di pensare e di agire con assoluta rapidità e determinazione, ma anche dotato di un profondo senso dell’onore e della giustizia”.
Autore: Lee Child
Titolo: Un passo di troppo
Editore: Longanesi
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo: 16,40 euro
Pagine: 380