Isadora Duncan My life (Castelvecchi 2014). Dora Angela Duncan, in arte Isadora Duncan, è stata nella prima parte del XX° secolo (morì a soli cinquanta anni nel 1927) non solo una grande ballerina classica, ma anche colei che ha aperto la strada alla danza moderna, riuscendo, in un periodo di intenso fermento culturale, a proiettare il proprio influsso sul rinnovamento di moltissimi altri campi, ad affascinare e talora sedurre tanti protagonisti del mondo artistico e letterario dell’epoca. Una donna straordinaria, quindi, che con il racconto autobiografico di questo libro – ricorda Maria Borgese nella sua bella introduzione – “ci immerge in un vortice di accadimenti ed emozioni con la naturalezza di una dea, come D’annunzio amava definirla”. Un artista del tempo scrisse: “La danza di Isadora Duncan non é più un divertimento, é una manifestazione personale, un’opera d’arte vivente, che ci incita a realizzare le opere alle quali noi stessi siamo destinati”.
La “sua” danza era certamente l’espressione di una grande sensibilità, ma è anche il frutto di interminabili giornate dello studio di un’infinità di immagini, della lunga contemplazione delle opere nei musei d’Europa, dell’ scolto di musica. di approfondimento di tutto quello che potesse essere utile all’accrescimento dello spirito. “Ci sono voluti anni di lavoro per trovare il minimo movimento che fosse assolutamente sincero” scrive la Duncan. “Davanti alla folla di pubblico che veniva alle mie rappresentazioni non ho mai esitato; ho dato loro gli impulsi più segreti della mia anima. Fin dal principio, non ho fatto altro che danzare la mia stessa esistenza”. la mia arte è precisamente uno sforzo per esprimere, con gesti e movimenti, la verità quale io la sento”.
La sua vocazione ad innovare si manifestò, oltre che nella sua attività professionale anche nella vita sociale scardinando vecchie convenzioni, motivo per il quale si attirò le velenose critiche dei benpensanti. Ma, come emerge dal suo racconto, non rinunciò mai alle proprie idee progressiste, anche a rischio di perdere i propri privilegi. E non esitò a porsi contro la società dell’epoca per sostenere il diritto allo studio per i meno abbienti, per combattere la soggezione della donna all’uomo, per affermare il suo diritto ad amare chi vuole in assoluta libertà nel rispetto e nella comprensione. E addirittura in una conferenza sulla “danza come arte di liberazione” scatenò un putiferio fra il pubblico quando sostenne il diritto per la donna di amare e di avere dei figli a suo piacere.
Una biografia non certo tradizionale, non “una serie di narrazioni sulla esistenza esteriore, piena di particolari e di aneddoti futili” come la stessa autrice esclude di voler fare. E’, piuttosto, un racconto talvolta un pò fuori dalle righe, forse, ma che riflette in pieno la grande vitalità e il carattere forte e generoso della Duncan.
Isadora Duncan (San Francisco, 1877 – Nizza, 1927). Nata Dora Angela Duncan, è stata una danzatrice statunitense, considerata la più significativa precorritrice della danza moderna. Ebbe un’esistenza assai movimentata, trascorsa in gran parte sul suolo europeo, alternando successi artistici a delusioni personali ed eventi luttuosi. Fu una donna emancipata ed ebbe intense relazioni affettive.
Autore: Isadora Duncan
Titolo: My life
Editore: Castelvecchi
Pubblicazione: 2014
Prezzo: 22,50 Euro
Pagine: 320