Il posto più strano dove mi sono innamorata

 

coverIrma, la protagonista de “Il posto più strano dove mi sono innamorata” di Mari Accardi (Terre di mezzo 2013) sembra essere sempre alla ricerca di qualcosa senza sapere di cosa. Sembra essere circondata da persone – fidanzati, amici improbabili, anziani, coinquilini, autisti di autobus prima maleducati e infine pietosi, genitori – eppure sempre sola. Leggendo questo libro che è un romanzo fatto di racconti, come istantanee di un viaggio, si segue Irma nel suo peregrinare di città in città: Palermo, città natale da cui però sembra aver bisogno di scappare, alla fredda Torino dove cancella foto pseudo pornografiche in un sito di annunci, e dove un misterioso ammiratore le manda fiori, ognuno con un significato diverso, dall’amicizia all’amore per la vita, a Praga dove va per il progetto Leonardo. Per poi tornare, almeno col pensiero, ancora a Palermo.

 

Un percorso circolare, dove Irma non sapendo cosa volere e cosa cercare naturalmente non trova niente, e sembra dibattersi in una specie di cinismo, verso gli altri, verso se stessa, verso la sua vita, che si rivela fragilità e dolcezza, incapacità di capire – e come darle torto – che cosa è meglio per sé, e in definitiva che direzione dare alla propria vita. E così Irma si racconta ironica, a tratti persino cinica e apparentemente menefregista, salvo tradirsi, in piccole frasi brevi e preziose, tra una battuta e un dialogo: “che senso ha trasferirsi da Palermo per sentirsi a Palermo? Le volevo dire. Non ero da nessuna parte”. E a Praga, dopo essere stata lasciata in mezzo al nulla da un autista di autobus: “Ora che si è calmata la rabbia non ho paura, perché in questa città piena di gente arrabbiata mi sembra che non possa succedere nulla: mi ignorano o al massimo mi danno calci finti. Come essere in una palla di vetro dove la neve invece di cadere te la tirano in faccia ma sempre neve è”.

 

La verità forse sta all’inizio, nel racconto-capitolo “Santa Rosalia non si lascia pregare”, quando Irma, a dieci anni, al Santuario di Santa Rosalia non sa cosa dirle e cosa chiederle, se recitare le preghiere, confessarsi, parlare dei fatti suoi. Non sa quale sia il suo sogno e il suo desiderio “il primo sogno che poi si sarebbe trasformato in altri sogni e in altre città e a volte si sarebbe perso”, che è molto peggio che non riuscire a realizzarlo.

 

Mari Accardi (1977) è nata a Palermo. Laureata in lingue, nel 2008 ha vinto il concorso “Subway – Letteratura”. Ha pubblicato raccontisulle riviste Watt, L’accalappiacani, doppiozero.com ed è stata selezionata da Granta per il numero “Che cosa si scrive quando si scrive in Italia”.

 

Autore: Mari Accardi

 

Titolo: Il posto più strano dove mi sono innamorata

 

Editore: Terre di mezzo

 

Anno di pubblicazione: 2013

 

Pagine: 123

 

Prezzo: 13 euro