Maledetta primavera di Paolo Cammilli (Newton Compton 2014). La storia è ambientata a Settimo Naviglio, un “coriandolo” di alti, anonimi caseggiati tutti uguali, alle porte di Milano. I protagonisti principali sono soprattutto ragazzi e ragazze del nostro tempo: Carlotta Bagonio e Ginevra De Amicis, due avvenenti e corteggiatissime ragazze, inseparabili amiche da quando si conobbero durante un esame all’Università, ambiziose ed irrequiete, che consumano la loro amicizia in un costante sottile gioco al massacro, fatto di ripicche e comportamenti sleali; Fabrizio Mantagner, un ex PR proveniente dalla provincia calato nella metropoli milanese per fare fortuna, conosciuto da Carlotta e Ginevra sulla Rete; Renato Boriani e Umberto Barà, ex famosi campioni sportivi, l’uno calciatore e l’altro un vecchio mito dello sci azzurro,ormai a fine carriera, assidui frequentatori della discoteca del luogo; Mr. Gresset, uno strano commissario di polizia francese in pensione e, infine, Simone Vezzosi, un ragazzo di poche parole, perseguitato dall’accusa di aver ucciso la fidanzata Sofia ma mai arrestato per mancanza di prove concrete e compagno di Ginevra Consuelo, soubrette, che rimane vittima di un misterioso agguato all’uscita dalla discoteca.
Un’affollata galleria di eterogenei personaggi, quindi, che, secondo un inconsueto meccanismo narrativo, entrano nella trama del romanzo in ordine sparso, apparentemente un po’ a casaccio, dando corpo, con le loro personali vicissitudini, ad uno spaccato, inquietante dell’attuale condizione di degrado morale e civile del nostro Paese.
Il romanzo è indirettamente ispirato ad uno dei più recenti delitti della cronaca nera nazionale, rimasto ancora insoluto, ma il “giallo”, il mistero, non è al centro della narrazione, ma appare piuttosto sullo sfondo con un ruolo marginale, dal momento che l’autore sembra essere principalmente interessato ad esplorare e riflettere sul nostro mondo giovanile allo sbando, con l’occhio puntato sulle sue profonde contraddizioni e paure e sul persistente conflitto fra posizioni culturali e sentimenti forti ed opposti.
Alla soluzione del thriller non si giunge man mano che il racconto si completa ma all’improvviso, solo nelle ultimissime pagine e, secondo le migliori tradizioni del noir, è personaggio presente fin dall’inizio e tra i meno sospettabili. Il romanzo si chiude con un finale a sorpresa, giudicato commovente e crudele, che ovviamente non può essere svelato in questa sede. Il successo di pubblico del libro è anche e in buona parte legato al ritmo impresso al racconto, incalzante, senza pause, ai continui colpi di scena e alle situazioni intriganti offerte a getto continuo, in grado di tenere incollato il lettore fino all’ultima pagina. Il linguaggio ricorre ad espressioni tratte dalla quotidianità, e in misura maggiore dal gergo giovanile, spesso taglienti e feroci come i personaggi e talvolta volgari e non di rado in modo gratuito.
Paolo Cammilli è nato nel 1974 a Firenze dove vive e lavora. È al suo primo romanzo. Il libro è stato al centro di un caso letterario sul web, raccogliendo un grande consenso ed inserendosi nelle prime posizioni delle classifiche dei principali store online. È stato semifinalista al Premio Campiello.
Autore: Paolo Cammilli
Titolo: Maledetta primavera
Editore: Newton Compton
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo: 9,90 euro
Pagine: 350