La peste di Albert Camus (Bompiani, 2013) è uno di quei romanzi con cui ogni lettore deve prima o poi fare i conti. Una storia densa, dove protagonista assoluto è un morbo, la Peste, che ha sconfitto tantissimi uomini nel corso della nostra storia, che ha decimato generazioni, ancora oggi fortemente presente nelle nostre vite. Camus ci parla del Male, di un elemento che si rigenera, una volta annientato, che si autoalimenta, che si nasconde per venir fuori ancor più prepotente.
La storia di Orano è una storia comune. Città algerina, calda, con estati che si ripetono puntuali e uguali tutti gli anni, dove tutto fila sempre troppo liscio. Un giorno, però, viene rinvenuto un topo morto a terra, su un pianerottolo di un’abitazione civile, e poi un altro, stecchito su di un marciapiede, e un altro e un altro ancora fino a riempire tutta la città. Cominciano le prime morti, è la peste che sta dilagando, che va a rompere la monotonia cittadina ma che spinge gli abitanti a coalizzare tra loro per non lasciarsi sconfiggere. La città viene isolata e il dottor Rieux, che narra i fatti di cronaca con distacco enciclopedico, decide di mettere in piedi una squadra efficace a supporto della popolazione.
Un libro che ha dato vita a tanti epigoni, a partire dal famoso “Cecità” di Saramago fino ad arrivare a “Caduto fuori dal tempo” di Grossman, diverso nella storia ma con lo stesso concetto di base. “La peste”, però, più degli altri, ha il potere di imprimersi nella mente del lettore, nonostante non sia una lettura coinvolgente. Tante le pagine descrittive del fenomeno, con freddezza enciclopedica, e non è semplice arrivare alla fine senza fermarsi e prendere fiato. Angoscia, ansia, paura cominceranno a impossessarsi del lettore senza dargli tregua fino alle ultime liberatorie pagine. Un viaggio alle origini del Male necessario per comprendere uno dei tanti significati della nostra vita.
Albert Camus è stato un intellettuale francese molto influente. Premio Nobel per la Letteratura nel 1957, studia e indaga, nei suoi scritti, il senso ultimo dell’esistenza osservando attentamente la realtà. Conosciuto per opere come “Lo straniero”, “Il mito di Sisifo” o l’opera teatrale “Caligola”.
Autore: Albert Camus
Titolo: La peste
Editore: Bompiani
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo: 10 euro
Pagine: 245