Il 18 luglio in libreria La vista del mondo di François W.C. Trafford (il melangolo). Trovata una cometa. Gli astronomi che l’hanno perduta possono reclamarla all’indirizzo sopraindicato fornendo la sua descrizione.
Una ricompensa è d’uso. Nella seconda metà dell’Ottocento quando, attraverso l’invenzione delle rappresentazioni panoramiche, dei grandi globi e della fotografia, esplode la diffusione dell’immagine geografica, in una tersa mattina di primavera un ignoto viaggiatore, salito sul monte a picco sul mare di Porto Venere e delle Cinque Terre, assiste a un fenomeno straordinario: l’amphiorama, ovvero la vista dell’intero pianeta.
Darà poi alle stampe la descrizione dei particolari realistici e inauditi delle terre che la visione gli aveva mostrato: le isole mediterranee e gli esotici arcipelaghi tropicali, le sconfinate distese della taiga e dei deserti asiatici, gli altipiani africani e perfino il Polo artico del quale descrive ogni anfratto disegnandone la “vera” mappa… Artificio letterario sotto la suggestione del passaggio di una cometa o frutto di una follia geografica? Per la prima volta viene qui rivelata l’identità dell’autore e ricostruita la genesi di un testo – di cui si propone la traduzione completa – che da allora non ha cessato di impressionare i lettori.
François W. C. Trafford, nasce a Napoli nel 1821 da padre appartenente alla nobiltà inglese e dalla napoletana Carmela Pedata. La precoce e misteriosa sparizione della madre, la forte e folle personalità paterna, i lunghi processi che derivano dall’essere stato diseredato segnano la sua vita trascorsa, viaggi a parte, in Svizzera. È autore del solo Amphiorama ou la vue du monde, tuttavia pubblicato a partire dal 1874 per circa un decennio in sette diverse versioni. Per quest’opera ha meritato di essere inserito da André Blavier nell’antologia Les Fous Littéraires (pubblicata per la prima volta nel 1982 e ristampata nel 2001), prosecuzione del lavoro che Raymond Queneau aveva iniziato recensendo opere conservate, come quelle di Trafford, nella Biblioteca nazionale di Parigi.