Con Vapore di Marco Lodoli (Einaudi 2013) l’autore completa una trilogia che vede al centro della narrazione una impressiva figura femminile. I lettori ricorderanno Amaranta, protagonista di “Sorella”- apparso in libreria nel 2008 – una suora invecchiata “nel sospetto di stare in una storia bugiarda”, alla quale ha fatto seguito, due anni dopo, il racconto di Italia, la cameriera “proveniente da un misterioso Istituto”.
Questa volta a narrarci la sua straordinaria avventura umana è Maria Salviati, una professoressa di settantadue anni con un figlio, emigrato in Canada ed un marito, sparito nel nulla un giorno, più di trenta anni fa. Immalinconita dalla solitudine, con l’avanzare dell’età e la testa che pian piano si svuota, Maria è spinta da un prepotente impulso a riandare indietro nel tempo. E’ colta soprattutto dalla paura ossessiva di dimenticare. Non accetta di seppellire tutto nell’oblio dal momento che, come si scopre andando avanti nella lettura del libro, sente principalmente il desiderio di liberarsi di un segreto, di fare i conti con il passato.
L’occasione per raccontare “con le parole che le restano” è l’inaspettata visita di Gabriele, un giovane impiegato dell’agenzia immobiliare cui aveva affidato da molto tempo la vendita di una casa di campagna ereditata dal padre. Maria e Gabriele cominciano a frequentarsi quasi quotidianamente per recarsi ai Pratoni del Vivaro, località dei Castelli a circa un’ora da Roma, per mostrare la casa ai possibili compratori. Numerosi sono coloro che si mostrano interessati all’acquisto, ma tutti, per un motivo o per l’altro, vi rinunciano. Molte sono quindi le ore che, seduti su una panchina in attesa della persona giusta, danno modo a Maria di ricordare al suo discreto interlocutore la storia di quella casa ove ha trascorso gli anni più intensi della sua vita, divisa tra l’amore per il marito Augusto ed il figlio Pietro. I mille studenti ai quali ha insegnato scienze per una vita le sono usciti tutti dalla testa, cosi come le date le si confondono come se le cifre girassero senza fermarsi mai. Nascite, rivoluzioni, telefoni: numeri persi a poco a poco, ma di Augusto e Pietro ancora conserva ogni parola e ogni gesto.
Augusto, giocoso ed inconcludente Mago Vapore, nessun lavoro preciso, quello che si dice “un uomo senza né capo né coda”. Tutto il contrario di quella vita tranquilla e senza pretese che Maria aveva sempre sognato e che lei stessa tratteggia mirabilmente in un quadretto semplice e suggestivo: “profumo di broccoli, un lavoro utile, un bambino che gioca nel prato, poi fa i suoi compiti in silenzio,una tavola apparecchiata con una tovaglia a quadretti, un uomo che ripara quando la caldaia è rotta, che bada ai conti, che ti dice non devi mai preoccuparti, amore, ci sono io, ci penso io e di notte, quando il cielo tuona, mi abbraccia forte”. La sua scelta era stata il frutto di uno slancio consapevole.
Perché “con lui i giorni non le pesavano, la faceva sentire migliore, con lui si sentiva una persona speciale ”come se fosse su un palcoscenico di un teatro a scambiare frasi e gesti scritti da un poeta” E sentiva “che lui era come il bambino che, mentre i grandi a tavola parlano di cose necessarie ma noiose, costruisce con quattro stuzzicadenti ed un tovagliolo di carta un’astronave, e poi dice: guardate come vola e tutti per un momento restano muti e non capiscono più perché i loro discorsi sembravano tanto importanti”.
Un sognatore, come usa comunemente definirsi, così come l’altra persona che ha riempito la sua vita, il figlio Pietro, un irrequieto idealista che vuole cambiare il mondo, liberarlo dai soprusi e dalle ingiustizie. Maria, Augusto e Pietro, nonostante le forti differenze caratteriali e le vicissitudini di una vita non facile, trascorrono nella casa dei Pratoni anni “bellissimi ed intensi”che un fatto inaspettato interromperà bruscamente.
Marco Lodoli, scrittore e giornalista, è nato a Roma nel 1956 ove vive e lavora. Ha insegnato in una scuola della periferia romana,un’esperienza dalla quale ha tratto temi e motivi di riflessione per le sue opere migliori. Una di queste, “Il rosso e il blu. Cuori ed errori” ha ispirato al regista Giuseppe Piccioni l’omonimo film. Ha esordito con una raccolta di poesie (“Ponte Milvio” ) nel 1988, alla quale si sono affiancati, nel corso degli anni, numerosi altri volumi, tra i quali i romanzi “Il vento” (1996), “I fiori” (1999) e “La notte” raccolti nella trilogia “I pretendenti” e la trilogia “I principianti” comprendente “I fannulloni (1990),”Crampi” (1992) e “Grande Circo Invalido” (1993). I romanzi più recenti sono “Sorella” (2008) e “Italia” (2010) ambedue pubblicati da Einaudi.
Autore: Marco Lodoli
Titolo: Vapore
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo: 14,50 euro
Pagine: 109