Scienza e religione (Longanesi, 2012): la proverbialità di una distinzione manichea, come il bianco ed il nero, più del giorno e la notte. Russel non si sofferma però solo sulle differenze, né tanto meno intende aizzare gli animi dei lettori contro fede e religione.Quali i motivi che posero sin da subito in contraddizione scienza e religione? La storia fa da sempre rima con religione, ma ad un certo punto è apparsa la scienza a declinarne la diacronia, a sfumare le certezze dell’unico e solo modo d’intendere. È apparso Copernico, e Darwin, e Keplero … e Galileo ha sfiancato le proprie capacità di resistere alle minacce dell’inquisizione finché ha potuto, finché non si è visto costretto ad abiurare, nascondendo sotto al tappeto il bisogno di avallare con le azioni i pensieri.
Russel spiega tutto con la consueta maestria divulgativa: il testo non risulta quasi mai ostico, tanto da apparire le argomentazioni di assoluta banalità (pur non essendolo).
È l’anima immortale? È essa slegata dal corpo? No, per l’autore non lo è. Non lo sono Scienza e Religione: la personalità, la manifestazione più sensibile dell’anima, è per la scienza diretta conseguenza di fenomeni di causa-effetto riconducibili al corpo, alle sue esperienze, dinamiche e sviluppi. Sono le leggi di causa ed effetto almeno altrettanto meritevoli di considerazione quanto lo è la dottrina del libero arbitrio, cui la chiesa cattolica è sempre ricorsa per fomentare i giudizi di colpa.
C’è il misticismo, e c’è l’empirismo: potrebbe esserci modo di giungere alla verità grazie ad esercizi meditatori, o si può sottolineare l’esattezza di una teoria verificandone sul campo fattivamente la validità.
Pur non assurgendo palesemente a bastione della Scienza, Russel non può che evidenziarne le contraddizioni, quelle che ne tessono gli stessi fondamenti biblici, che il celebre logico non sa caratterizzare con una trama di consecutio accettabile, pur simulandone sapientemente lo sforzo.
Pur essendosi attenuata la disputa riguardo ai fondamenti fisici del cosmo e dell’universo, la dialettica tra Scienza e Religione continua ad essere a tratti accesa, soprattutto quando si discetta di morale, e non c’è ragione di credere che i “canonici” possano un giorno scendere dallo scranno e rinunciare ai residui di potere fondati puramente sul sostenimento della “Legge di Dio”. Ciò renderà questo testo del 1935 perennemente attuale, almeno finché nel mondo si staglierà in ogni discorso un fondo di retorica (cioè sempre).
Il libro termina con la celebrazione della libertà intellettuale: “Quelli per i quali la libertà intellettuale è importante possono essere una minoranza, ma fra di loro si trovano gli uomini che hanno la massima importanza per l’avvenire”.
Bertrand Russel (1872-1970), logico e filosofo, è stato premio nobel per la letteratura nel 1950. Intellettuale molto attivo (ricordiamo il Tribunale Russel contro i crimini di guerra) e scrittore prolifico. Tra i suoi saggi più celebri ricordiamo La visione scientifica del mondo e Storia della filosofia occidentale.
Autore: Bertrand Russel
Titolo: Scienza e religione
Editore: Longanesi
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 13,60 euro
Pagine: 190
*articolo di Luigi Riccio