Wuh!

wuh Gorilla SapiensIn ambito musicale, si definisce “concept album” un’opera discografica dove tutte le canzoni si occupano e sono incentrate su un unico tema, o filone centrale. Wuh! di Andrea Paolucci (Gorilla Sapiens, 2012) è, in forma di libro, una cosa molto simile. Nove racconti, quasi tutti ambientati a Roma, tutti con un protagonista che sembra di volta in volta ripresentarsi sotto varie forme, più o meno simili.

È la Roma delle feste e della droga, dei giovani che diventano spacciatori per sbarcare il lunario e recitano la parte dei reietti, dei rifiuti di cui la società si è voluta sbarazzare. Paolucci racconta diverse storie che sanno di quotidianità e periferia, di cronaca nera e dei servizi che spesso vengono mandati in onda ai telegiornali, dove si racconta degli “sballati” del sabato sera, delle pasticche in discoteca e di una generazione dipinta come quella rintronata da una musica che urla troppo e ha poco da dire.

Qua e là, nei temi e nella scrittura, si sente l’eco del Niccolò Ammaniti di Fango, dove al centro si incontrano sempre una Roma tossica e delle esistenze al limite, digrignanti e allucinate. Senz’altro svettano sugli altri i racconti Cento non più centoRoma Parental ControlWuh!. Nel primo, che a parere di chi scrive è forse il migliore di tutta la raccolta, viene raccontata la cronaca di una strampalata coppia di “compari”, due giovani intenzionati a farsi un nome nel giro della droga e che decidono di prendersi a carico la vendita di cento pasticche in occasione di un party esclusivo. Con gli occhi del protagonista, si osserva il graduale evolversi di una serata fatta di buttafuori accomodanti, poliziotti ciechi, ragazze facili e di tutti gli altri bizzarri avventori da discoteca. In uno psichedelico conto alla rovescia delle pasticche che vengono man mano vendute, il lettore si ritrova così immerso in prima persona in una serata che gli sembrerà infine di aver vissuto davvero. In ambito musicale, si definisce “concept album” un’opera discografica dove tutte le canzoni si occupano e sono incentrate su un unico tema, o filone centrale.

In Roma Parental Control al centro della scena c’è ancora la notte romana, dove un gruppo di giovani si trascina da un quartiere all’altro, di locale in locale, per festeggiare il compleanno di un amico. Tra fallimentari ingressi in discoteca e una Testaccio che si tramuta per incanto nel Red District di Amsterdam, la serata si trascina avanti a oltranza, senza che nessuno sappia davvero dirsi qual è lo scopo o la meta da raggiungere. Wuh! è è un racconto a due voci. Il protagonista è Giorgio Rossi, un brillante e dotatissimo neolaureato che riesce a essere assunto nella sua casa discografica preferita, dove in breve tempo realizza una portentosa serie di successi che lo conducono a una rapida promozione. In quella che apparentemente sembra una storia da sogno, si intromette il giovane Anselmo, «cattiveria umana». Con un piano diabolico, questi cerca di mettere i bastoni tra le ruote a Giorgio Rossi, tentando di troncarne di netto il luminoso percorso professionale. Come si vedrà, però, Anselmo non è altro che una spietata marionetta nelle mani di un «maestro» molto interessato.

La raccolta di Andrea Paulucci prova così a costruire con i suoi nove tasselli un coloratissimo mosaico della generazione dei ventenni di oggi, costretti a sbattere da una parte all’altra senza intravedere un qualche risultato in prospettiva. La componente sociale è però ben mescolata con la giusta dose di ironia, filo conduttore dei racconti, dove la trattazione comune non manca in certi casi di suonare un po’ monotona e ripetitiva, con punte che rischiano di diventare addirittura banali, come accade in Bye Spaghetti, Ciao Spaghetti.

Nel complesso, Wuh! è una lettura che mostra un autore divertente e capace, di cui sarebbe interessante leggere una prova di più ampio respiro, magari dove si abbandoni quello che è ormai un argomento decisamente abusato e che rischia di appiattire un punto di vista molto promettente.

Andrea Paolucci è nato e vive ma non ozia, quello lo fa la sua cagnetta Berta sempre adagiata dolcemente sul tappeto. Beata la vita da cani. Andrea scrive, e qualche volta dovrebbe fare una pausa altrimenti gli cadranno gli occhi. È buona creanza dagli del tu e anche del ciarlatano all’occorrenza, ma se state aspettando nella stessa fila, per favore rispettatela: non sopporta le cattive maniere.

Autore: Andrea Paolucci
Titolo: Wuh!
Editore: Gorilla Sapiens
Pagine: 160
Prezzo: 13,80 euro