La Tartaruga è stata la prima casa editrice a occuparsi esclusivamente di letteratura e narrativa al femminile, insieme alla romana Edizioni delle donne. Nata nel 1975 a Milano dall’esperienza di Laura Lepetit, ha offerto al pubblico italiano la possibilità di conoscere grandi scrittrici della letteratura mondiale tra cui Virginia Woolf (Le tre ghinee è il primo libro edito dalla neonata realtà), Edith Wharton, Doris Lessing e Nadine Gordimer. Sensibile e attenta, ha pubblicato scrittrici italiane del calibro di Alice Ceresa, Anna Banti, Anna Maria Ortese, fino alle contemporanee Grazia Livi e Franca Valeri.
Nel 1998 il marchio Tartaruga edizioni entra nel gruppo Baldini Castoldi Dalai editore, pur mantenendo indipendenza e libertà nelle scelte editoriali. Nasce una nuova collaborazione con Cristina Lupoli Dalai che nel 2009 ne prende la direzione. Il campo della ricerca si allarga e viene pubblicato per la prima volta in Italia un manoscritto di Sofj’a Tolstaja, moglie di Leone Tolstoj e Margit Kafka. Diventano autrici della Tartaruga tre dei più grandi nomi della letteratura anglosassone: l’irlandese Jennifer Johnston, l’inglese Mary Wesley e Margaret Forster (è del 2012 Lo sguardo di Lily). La ricerca di nuovi talenti si allarga alla ceca Petra Hůlová, Zoë Wicomb, una delle più significative voci sudafricane, Montse Banegas, scrittrice apprezzata dalla critica letteraria catalana ed Emma Henderson, finalista al prestigioso Orange Prize 2012 con Grace lo dice forte.
La Tartaruga mantiene però il suo ruolo nella ricerca di autrici italiane come Chiara Ingrao, Margherita Giacobino, Francesca Ramos, Roberta Torre, Emma Dante, Erica Arosio – grande successo dello scorso anno con il suo L’uomo sbagliato – e Claudia Riva (Lenti al contatto è in questi giorni in libreria).
Oltre 430 titoli in catalogo, 15 novità all’anno per una realtà che continua a distinguersi nel panorama editoriale italiano rafforzando la sua tradizionale vocazione di scopritrice di talenti femminili.
Da segnalare a questo proposito, tra le recenti uscite, Di che colore è la felicità, dell’affermata autrice americana Francine Prose, che con mano leggera smonta il ‘sogno americano’ interrogandosi su vecchi e nuovi pregiudizi. Di prossima pubblicazione il volume di Petra Hůlová, Trilocale di plastica, opera che trabocca di ingegnose trovate linguistiche e la cui prosa raffinata ricorda Milan Kundera e la tenerezza crudele di Bohumil Hrabal, che l‘autrice presenterà in Italia a partire dal 15 maggio.