È davvero crudele Nel limbo, il secondo romanzo di Rosamund Lupton uscito in Italia per Giano – I libri della Civetta: si tratta di un vero e proprio thriller in cui però, fino alla fine, non è possibile sapere non solo chi è l’assassino, ma addirittura se c’è stato o meno un omicidio, se qualcuno morirà o si salverà. Da lettori smaliziati siamo abituati a tutto, persino ad una giovane, bella ed inconsapevole vittima, ma in questo caso ci sono due persone che, ferite in un incendio scatenatosi in una scuola, vivono in un limbo fra la vita e la morte e sono impotenti testimoni delle indagini. Grace e Jenny sono madre e figlia; la loro è una famiglia benestante: il padre è il volto noto di una trasmissione della BBC ed Adam, il figlio minore di otto anni, è un bambino buono e sensibile; è iscritto ad una scuola privata molto costosa, la stessa che Jenny ha frequentato qualche anno prima e dove ora fa l’assistente scolastica, occupandosi anche del primo soccorso.
Durante il caldo pomeriggio estivo dedicato alla “Giornata dello sport”, quasi tutti gli alunni si trovano nel campo al di là della strada; quando Grace si rende conto del fumo che, nero e denso, sta venendo verso di lei dalla scuola, il suo unico pensiero è quello di avere i due figli salvi fra le braccia. Adam, infatti, è andato a prendere la torta del suo compleanno, mentre Jenny è ancora nell’infermeria al terzo piano. Dopo lo straziante sollievo provato nel vedere Adam all’esterno, sul prato, consolato dalla figlia di un’amica, la donna entra nella scuola in fiamme, nel disperato tentativo di raggiungere e di portare in salvo Jenny. Ma viene colpita alla testa e perde conoscenza.
Risvegliatasi in ospedale, Grace sente il proprio corpo come una massa enorme e pesante, le palpebre sigillate, i timpani rotti, le corde vocali strappate: intorno a lei c’è solo buio fitto, silenzio e una pressione fortissima. Risalita nel mare nero in cui si trova intrappolata verso la luce, vede se stessa stesa su un letto di ospedale e si rende conto che la sua è un’esperienza extracorporea.
Nessuno sente le sue grida, tutti la ignorano: muta e invisibile, lascia il reparto dove è ricoverato il suo corpo in coma per esplorare gli altri, alla ricerca della figlia. La trova accucciata per terra nel corridoio del centro ustioni, mentre il suo corpo giace incosciente e ricoperto da bende lì vicino.
Che cosa sono diventate? L’incendio ha bruciato tutto ciò che avevano sempre ritenuto normale, ed ora niente più ha senso: sono intrappolate in quel limbo che separa la vita dalla morte, sospese in una dimensione che le costringe ad assistere impotenti al dramma che ha colpito i loro cari ed alle indagini che scoprono, oltre all’origine dolosa dell’incendio che ha distrutto la scuola, gli oscuri, inconcepibili quanto stupefacenti aspetti della vita delle persone che sono loro vicine. Maisie, l’amica amata da tutti, nasconde forse i lividi provocati da un marito violento; il maestro, licenziato perché considerato colpevole della grave caduta di un bambino durante l’intervallo, potrebbe aver tramato una vendetta; la direttrice, la segretaria della scuola, la moglie del maestro… tutti sembrano poter assumere le sembianze del colpevole. Ma ad essere accusato dell’accaduto è invece il piccolo Adam, che un testimone attendibile ha visto avvicinarsi con dei fiammiferi all’aula di arte, dove si è sprigionato il fuoco.
Diventa sempre più percepibile la frustrazione delle due donne che, pur essendo testimoni di tutto ciò che accade a loro stesse, ai familiari ed agli amici, non possono raggiungerli ed interagire con loro. In particolare è evidente il dolore di Mike, il marito, che con difficoltà riesce a dividersi fra la moglie e la figlia ricoverate, ed Adam, che dal momento dell’incidente ha smesso di parlare.
Grace, però, non è sola nella ricerca della verità: Sarah, cognata e poliziotta, è disposta ad infrangere ogni regola e a rischiare il proprio posto di lavoro pur di scoprire il colpevole, ciò che è realmente successo quel giorno e chi ha attentato nuovamente alla vita di Jenny, manomettendo in ospedale il tubo che le permetteva di respirare.
Oltre all’aspetto investigativo della trama, ricco di colpi di scena, il valore aggiunto di Nel limbo è dovuto alla capacità della Lupton nel ricostruire i delicati equilibri familiari: i rapporti conflittuali fra una madre e la figlia adolescente, la difficoltà di crescere dell’una e di “lasciare andare” dell’altra; il bisogno di affetto e rassicurazione del piccolo Adam; le gelosie, le recriminazioni, le bugie, le falsità di chi si dimostra diverso da ciò che è realmente. Il thriller diventa allora una straziante storia d’amore. Un sentimento declinato in tutte le sfumature possibili e che nel finale assume la forma di una scelta difficile ma necessaria. Commuovente e consolatorio.
Rosamund Lupton si è laureata in letteratura inglese a Cambridge e vive a Londra con marito e figli. Ha lavorato a lungo nell’editoria e come sceneggiatrice.Sorella è il suo primo romanzo, uno dei maggiori best seller dell’ultima stagione letteraria inglese. Con il suo secondo romanzo, Afterwards, Rosamund Lupton si è definitivamente imposta come uno dei nuovi talenti della narrativa britannica contemporanea.
Autore: Rosamund Lupton
Titolo: Nel limbo
Editore: Giano
Anno di pubblicazione: 2012
Pagine: 480
Prezzo: 13 euro
*articolo di Lidia Gualdoni