Tra gli allarmismi del crollo delle vendite dei libri, le librerie storiche in crisi, la diffusione delle librerie di catena e degli internet bookshop è sempre più difficile scovare un libraio per vocazione. Un sognatore abbastanza folle e coraggioso da decidere di investire tempo e denaro in un’impresa culturale così rischiosa, così sempre ci ricordano, come una libreria indipendente. Per mia fortuna, e per la fortuna di tutti i lettori “non-di-catena”, abbiamo incontrato uno di questi librai. È Daniele Galimberti della libreria XXSmall.
Come è perché hai deciso di diventare libraio?
Diventare libraio, per me, è stato un mix di casualità e folgorazione. Proveniendo da una formazione completamente differente mi sono trovato, quasi per caso, a lavorare in una libreria aperta di notte. È bastato molto poco per affascinarmi al punto tale da dedicarmi a questa professione anima e corpo.
Cosa significa essere un libraio oggi nel nostro Paese? Qual è la più grande difficoltà che riscontri? E la tua più grande soddisfazione?
Credo che scegliere il mestiere di libraio oggi, in Italia, sia una scelta coraggiosa ma (per chi decide di coglierla) fondamentale. Vivendo nel periodo della massificazione più assoluta, dove le specificità vanno sempre più svanendo, questa professione diviene un importante cardine della diffusione culturale “di strada”. La percentuale dei lettori che si disaffeziona al libro aumenta di pari passo con la diminuzione della qualità professionale delle grandi catene, improntate solamente al profitto, senza analizzarne i costi (in termine di qualità del servizio) ma solo i benefici.
Rispetto a una grande catena come dovrebbe porsi un libraio indipendente per mantenere un suo mercato?
La mia opinione, personalissima, e che sto cercando di attuare è quello di ripulire banchi e scaffali dai cosiddetti “bestsellers”. Libri spesso furbi, nella promozione del prodotto che, dietro a sconti ed offerte, mirano solo al raggiungimento dei budgets dei singoli editori. Recuperare lo scaffale, la scelta di catalogo, questo è il punto, almeno secondo me. Rieducare il lettore alla scelta e al confronto.
Ci sono delle tematiche, degli autori o delle casa editrici che cerchi di mettere in evidenza nella vostra libreria?
Dalla mia libreria, in primis, sono state bandite le classificazioni, in senso stretto. Ho deciso di dividere per editore e macro aree, come saggistica, narrativa e ragazzi. Al loro interno il lettore deve esser catturato dalle scelte editoriali, diverse e in certi casi opposte, fatte a monte assieme agli editori, piccoli e medi soprattutto. Nel tentativo di ingenerare quel meccanismo sempre più sopito che si chiama CURIOSITÀ.
Da quello che vivi con i frequentatori della tua libreria come si stanno muovendo i gusti dei lettori? Ci sono degli autori o dei generi che emergono più di altri? Hai trovato dei cambiamenti in tal senso?
La mia libreria fa caso a parte. Qui, il 90% dei miei lettori vengono in cerca di un consiglio, di un confronto, difficilmente entrano con il classico titolo nella testa. A loro piace percorrere la strada che porta dal consiglio alla scelta, affidarsi alla sensibilità di chi li conosce e sa incuriosirli e sedurli.
Ci sono dei libri che ti trovi a vendere a “malincuore”?
Capita di rado, quando appunto ti viene chiesto il titolo che, anche non campeggiando (per scelta) sugli scaffali ti viene ordinato. Ma questa è democrazia.
Qual è il libro per te più significativo, quello che ti ha fatto innamorare della letteratura?
Non esiste il libro della vita. Esiste un libro per ogni momento della vita. Questa è la mia personale opinione, sono allergico alle classifiche. Vorrebbe dire classificare ogni attimo della propria vita.
Qual è il libro che consiglieresti a tutti i tuoi lettori?
Vedere punto precedente….
Daniele Galimberti, libraio indipendente (di nome e di fatto)
Potete trovare la libreria XXSmall a
Monterotondo, Piazza del Popolo 5
06 6401 2122
Orari apertura:
lun. 16.00-20.00
Mart-ven. 09.00-13.00/16.00-20.00
Sab-dom. 10.00-13.00/16.00-20.00