Una famiglia molto borghese, in un antico castello con piscina, nel cuore della Francia, nel mezzo dell’estate. Set apparentemente immobile, eppure pieno di tensioni latenti, quello del romanzo La mancanza di gusto di Caroline Lunoir (66th and 2nd, 2013), con la voce narrante Mathilde, una giovane rampolla della famiglia, a raccontare da spettatrice quasi estranea le piccole tensioni famigliari e il più grande conflitto con la famiglia dei domestici, Rosana e Antonio, che abitano in una dépendance della tenuta. Il tutto ruota attorno alla nuova piscina fatta installare nella villa, e a cui possono accedere anche Rosana e Antonio. Permesso successivamente negato, perché appare di “cattivo gusto” alla famiglia.
“Il libro si basa su una storia vera raccontata da un articolo di “Le Canard enchaîné” (“L’ Anatra Incatenata”, ndr), un settimanale satirico francese” racconta Caroline Lunoir. “Originariamente, l’incidente tra il guardiano e i proprietari era avvenuto in una residenza di lusso a Cannes. Ho trasposto la storia in una famiglia borghese per descrivere questo ambiente, che mi è familiare, ed esaminare i processi decisionali in un gruppo così strutturato e carico di storia come una famiglia”.
Perché il titolo “La mancanza di gusto”? Una sorta di polemica verso un mondo pieno di convenzioni rigide ma privo di principi più elementari di umanità?
Sta al lettore decidere, secondo la sua sensibilità e i suoi valori, quale personaggio del romanzo commette un affronto verso le regole del buon gusto. Ma è vero, questa famiglia così attaccata al suo stile di vita e al mantenimento di una “buona educazione” darà prova di grande mancanza di eleganza, quasi senza accorgersene.
Mathilde sembra critica nei confronti della famiglia e al tempo stesso quasi nostalgica verso un passato famigliare che pare stia sparendo per sempre.
Questo personaggio è nato dalla fastidiosa sensazione che a volte si può avere, di essere qualcuno che fa parte inevitabilmente del clan famigliare ma ne è allo stesso tempo estraneo. La nostalgia e il mettersi in discussione di Mathilde è strettamente legata al suo ritorno alla casa di famiglia, che lei vive come una regressione. È costretta ad affrontare i suoi ricordi e l’immagine che nonni, zii e cugini hanno di lei e che sembra non riescano a modificare. È divisa tra attaccamento alla sua infanzia ed emancipazione.
Nel rapporto della famiglia con i domestici sembra esserci una continua tensione latente, che però non arriva mai alla tragedia o alla soluzione: perché hai voluto mantenere la narrazione quasi “sospesa”?
Il malessere che traspare nel romanzo, senza mai esplodere, mi è sembrato più realistico. La rivolta di una persona nei confronti di un gruppo e la rottura delle convenzioni restano eccezionali. Volevo mostrare questo tranquillo permanere di situazioni solidificate ed ineguaglianze.
Perché la storia di una famiglia borghese in Francia è ancora attuale?
Viviamo in un periodo di rottura: la crisi economica ha fatto crollare le tutele sociali che le nostre democrazie avevano creato per difendere malati, anziani, disoccupati. Le disuguaglianze dei salari e dei livelli di vita aumentano. Mettere in discussione il pensiero dei privilegiati è di grande attualità.
Caroline Lunoir, classe 1981, vive e lavora a Parigi come avvocato penalista. Ha passato l’infanzia tra Castres e Tolosa, ma è a Boston che ha scritto questo suo primo romanzo, accolto con favore dal pubblico e dalla critica francesi. Il manoscritto originale è stato inviato per posta alla casa editrice Actes Sud che lo ha pubblicato nel 2011. Il libro è stato finalista al premio letterario Fondation Prince Pierre de Monaco 2012, e selezionato al Laval 2011 come romanzo d’esordio.
Autore: Caroline Lunoir
Titolo: La mancanza di gusto
Editore: 66thand2nd
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo: 12 euro
Pagine: 112