Sul Recensore torna la rubrica interamente dedicata alle case editrici che dà voce ai suoi protagonisti. Abbiamo incontrato Valentina Presti Danisi della scoppiettante Gorilla Sapiens Edizioni, che ci ha spiegato come una piccola casa editrice possa avere le idee molto chiare.
Come è nata l’idea della casa editrice?
Come per tutte le case editrici: un giorno il Gorilla si è svegliato e si è trovato di fronte l’Idea. Essendo di natura piuttosto gentile, le ha subito offerto delle banane. L’Idea, commossa da quello spontaneo gesto di ospitalità, si è subito affezionata al Gorilla. Amor che a nullo amato amar perdona, insomma anche il Gorilla si è affezionato all’Idea della casa editrice. E da quel momento non si sono più separati. Ma per sapere se vivranno felici e contenti, conviene che restiate sintonizzati… siamo ancora all’inizio!
Raccontateci la vostra giornata lavorativa. Come è strutturata la redazione e come si svolge il vostro lavoro?
Sveglia. Altri cinque minuti. Sveglia. Facciamo dieci. Sveglia! Ok, ok. Caffè, colazione. Ah, lavorativa dicevi? In realtà non c’è una giornata “tipo”, perché in alcune giornate prevale l’aspetto amministrativo del lavoro, in altre quello creativo, in altre ancora siamo in fila alla posta per spedire pacchi di libri. Tutto questo non implica in alcun modo che abbiamo problemi di organizzazione. La redazione è destrutturata, siamo in tre e facciamo più o meno tutte tutto, ciascuno con la supervisione di tutte le altre… due. Questo non implica in alcun modo che abbiamo problemi di… articolazione dei concetti.
Quali sono i vostri dettami per le proposte editoriali e che cosa deve avere un’opera per colpirvi?
Siamo abbastanza flessibili. Non abbiamo interesse nei libri di genere, come gialli, romanzi rosa, thriller e fantasy. Per il resto prendiamo in considerazione quasi tutto. Tendenzialmente privilegiamo testi che abbiamo un’impronta ironica, ma non è una condizione sine qua non. Perché un’opera ci colpisca non basta che presenti una storia interessante, serve qualcosa in più, un lavoro sulla lingua, un tratto autoriale.
Il dibattito sull’editoria a pagamento è sempre attuale ed è puntualmente contraddistinto da toni accesi e condanne. Voi cosa pensate di chi paga e fa pagare per la pubblicazione di un’opera?
Un’impresa che scelga come propria politica aziendale di farsi pagare per pubblicare un libro ne ha tutto il diritto, ma non deve chiamarsi editoria. E, soprattutto, deve esprimere con la massima chiarezza la natura della propria attività, in modo che nessun autore possa essere tratto in inganno. Ci sono però anche molti casi di autori che scelgono consapevolmente la cosiddetta “editoria” a pagamento, lamentando una chiusura dell’editoria nei confronti delle novità. Temo che spesso di sottofondo ci sia una sostanziale mancanza di autoconsapevolezza. La pubblicazione dovrebbe essere il mezzo attraverso il quale far conoscere la propria scrittura, non può essere lo scopo da raggiungere a tutti i costi, e a prescindere dal reale valore dell’opera.
Che idea avete e qual è la politica che avete deciso di adottare in merito agli ebook?
Attualmente non pubblichiamo ebook, ma potremmo decidere di farlo in futuro.
Parlateci del vostro libro di punta. Quali soddisfazioni vi ha dato e come si gestisce un volume che genera profitto e visibilità?
È forse un po’ prematuro per noi fare questo tipo di discorso. Al momento abbiamo cinque bellissime pubblicazioni, e ognuna ci dà delle soddisfazioni. E guai a loro se non ce ne daranno ancora!
C’è un titolo, tra quelli dei vostri colleghi, che avreste voluto pubblicare voi?
Non abbiamo mai visto la cosa sotto quest’ottica, ogni volta che un collega pubblica qualcosa di bello e interessante siamo contente come lettrici.
Perché uno lettore o uno scrittore dovrebbe scegliere proprio la vostra casa editrice?
Lettore: spesso regaliamo origami, comodissimi da usare come segnalibri. Scrittore: non facciamo falsi complimenti. E se fa il bravo, ogni tanto gli regaliamo un origami.
Il nodo della distribuzione in libreria è un cardine del meccanismo editoriale. In che modo affrontate questo aspetto?
Abbiamo un distributore per alcune regioni. Per il resto, forniamo direttamente noi i libri alle librerie. Questo metodo, se non ci permette una diffusione capillare sul territorio, ha però il merito di metterci a contatto diretto con i librai e, virtualmente, con i lettori che ad essi si rivolgono. In questo modo si creano collaborazioni e relazioni che per noi hanno grande valore, e rendono più vivo e interessante questo aspetto del lavoro.
Quali sono i vostri progetti futuri?
Raccolte di racconti, ancora e tenacemente, un romanzo poi ci sarà, concorsi letterari – gratuiti, rigorosamente – e che altro chissà chissà…
Un ringraziamento a Valentina Presti Danisi e alla Gorilla Sapiens Edizioni.