Per la sua rubrica dedicata al mondo delle case editrici, il Recensore ha scambiato due chiacchiere direttamente con il suo direttore Stefano Giovinazzo, che nel novembre del 2009 ha fondato Edizioni della Sera, piccola realtà indipendente del panorama romano.
La tua esperienza nel mondo dell’editoria è senz’altro a tutto tondo: giornalista, direttore editoriale del Recensore, poeta e infine editore. Come e perché è nata l’idea della casa editrice?
Scegliere di fare l’editore è stato da sempre il sogno del cassetto che ha trovato una concreta realizzazione nel periodo post universitario dopo un percorso di studi in Comunicazione. Dapprima come collboratore di cultura poi come responsabile di sezioni letteratura passando poi alla direzione di due giornali online che hanno fatto del focus sull’editoria il proprio pezzo forte. Da lì il passo successivo di dar vita ad una realtà editoriale indipendente ha richiesto competenze, passione, decisione, ambizione, creatività.
Raccontaci la vostra giornata lavorativa. Come è strutturata la redazione e come si svolge il vostro lavoro?
Si entra la mattina in ufficio con la decisione e la consapevolezza di continuare un lavoro fatto di idee, desideri, creatività, concretezza. La giornata inizia con il programma giornaliero in cui inserire i servizi fondamentali da svolgere e che richiedono una tempistica immediata: dal controllo degli ordini dei clienti e dei fornitori (con un sguardo al magazzino) alla risposta delle mail “urgenti” di giornalisti, autori, librerie e/o enti. Si analizzano poi le nuove proposte editoriali giunte per mail alla case editrice, si cura l’aspetto social dell’azienda, si aggiorna il sito con notizie e/o contenuti nuovi per la rassegna stampa. Si prosegue lavorando sulla gestione eventi analizzando il calendario delle presentazioni fissando eventi per le settimane future contattando relatori e locali. Una parte considerevole del lavoro la si svolge sui libri in fase di pubblicazione con i lavori di editing, correzione bozze, grafica. Un lavoro molto importante per una casa editrice, su cui Edizioni della Sera punta molto, riguarda l’area commerciale con la gestione e il contatto diretto di librerie e distributori. Un lavoro a tutto tondo.
Quali sono i vostri dettami per le proposte editoriali e che cosa deve avere un’opera per colpirvi?
La selezione delle opere è un aspetto che ci rende orgogliosi visto l’interesse crescente degli autori verso la nostra realtà editoriale. L’attenzione dei manoscritti che arrivano alla nostra casa editrice rientra pienamente in una logica di piano editoriale che ogni anno stiliamo e nel rispetto di un pensiero aziendale che è ben definito e subisce e ha subito lievi aggiustamenti in base ai cambiamenti del mercato di riferimento. Per colpirci, sicuramente, l’opera deve essere proposta in maniera chiara e deve contenere quei materiali che vengono richiesti sulla pagina specifica del nostro sito internet. Un libro ben scritto sicuramente ci colpisce perché significa impegno, dedizione, attenzione al lavoro.
Il dibattito sull’editoria a pagamento è sempre attuale ed è puntualmente contraddistinto da toni accesi e condanne. Cosa pensi di chi paga e fa pagare per la pubblicazione di un’opera?
In un mercato in cui si pubblica troppo e si legge non ai livelli degli altri paesi, in cui la piccola editoria fa sempre più difficoltà a ritagliarsi uno spazio di rilievo in libreria, l’editoria a pagamento si insinua tra il “non vorrei ma sono costretto per sopravvivere” e il “chi si fa pagare non fa editoria”. La nostra scelta aziendale è quella di puntare, tutto, sull’idea del libro e dar spazio a un’editoria indipendentemente che preveda un totale investimento economico, professionale, di intenti da parte nostra. Convinti, fortemente, che le idee, la serietà e la determinazione portino ad obiettivi concreti.
Nel catalogo di Edizioni della Sera, la collana “Albori” è interamente dedicata alla pubblicazione in ebook. Da cosa è nata questa scelta?
La scelta di puntare sulla pubblicazione di ebook, a cui abbiamo riservato una nuova collana, rientra nella consapevolezza che l’editoria digitale possa rappresentare un altro mercato di riferimento, di congiunzione con il cartaceo e non di distinzione.
Parlaci del vostro libro di punta. Quali soddisfazioni vi ha dato e come si gestisce un volume che genera profitto e visibilità?
Siamo convinti che ogni volume abbia dato un qualcosa in più al catalogo e alla nostra realtà editoriale. I tempi dell’editoria invadono l’attualità e quasi non si ha il tempo di gestire un libro come si vorrebbe. Detto ciò sicuramente “Roma per sempre” di Marco Proietti Mancini ha rappresentato e tuttora si sta configurando come una scoperta sensazionale della nostra casa editrice con un’ottima vendita, una rassegna stampa di rilievo, un feedback emozionante dei numerosi lettori e una distribuzione in libreria incredibile per quelli che sono i limiti della piccola editoria.
C’è un titolo, tra quelli dei vostri colleghi, che avreste voluto pubblicare voi?
Verso le altre realtà editoriale Edizioni della Sera mantiene un occhio vigile, rispettoso dei pregi e dei difetti, pur restando ancorati al nostro progetto editoriale. Più che di titolo parlerei di collana, tra tutti la Super ET di Einaudi e le Saggine di Donzelli.
Perché uno lettore o uno scrittore dovrebbe scegliere proprio la vostra casa editrice?
Per la coerenza con cui gestiamo il nostro lavoro. Per la correttezza con cui ci poniamo nel mercato editoriale. Per la passione con cui affianchiamo l’autore nel mercato dell’editoria. Per la decisione con cui diamo rilievo alle nostre opere.
Il nodo della distribuzione in libreria è un cardine del meccanismo editoriale. In che modo affrontate questo aspetto?
Esatto: è un nodo cruciale. Determinazione, pazienza, abilità, ottica commerciale permettono di avvincarsi al pensiero dei librai e preparare schede editoriali mirate e comunicare in maniera corretta ed efficace i propri volumi. Attualmente Edizioni della Sera è promossa e distribuita a livello nazionale in libreria, nelle biblioteche e da poco nel mercato GdO.
Quali sono i vostri progetti futuri?
Il futuro è il presente dell’editore che deve gestire i volumi in pubblicazione ma soprattutto, questo può fare la differenza, ideare e proseguire ed eventualmente correggere il proprio progetto editoriale. In tal senso punteremo sempre sulla scoperta di nuovi scrittori italiani, punteremo sul territorio con una collana sulle città e ci apriremo in maniera ancor più netta alla saggistica.
Un ringraziamento a Stefano Giovinazzo e a Edizioni della Sera.