Come un gufo tra le rovine di Filippo Ceccarelli (Feltrinelli 2013). L’autore ha costruito, nel corso della sua lunga attività di cronista e commentatore degli avvenimenti politici italiani, un archivio in materia che non ha eguali nel nostro Paese. Un lavoro che ha iniziato negli anni settanta ”quando la politica era fatta di tribù, recinti e steccati, di confini rigidi tra comunisti, democristiani, repubblicani e liberali” ed esistevano barriere tra gli argomenti, mentre oggi non ce ne sono più e la politica risulta ormai contaminata dalla giustizia, dallo spettacolo e da mille altre cose.
Dalla sua meticolosa, diligente e quasi maniacale opera di lettura, raccolta, classificazione di carte e di scritti on line, contenenti dichiarazioni, resoconti e trascorsi anche minuti, “detriti della cronaca” talvolta apparentemente insignificanti, Ceccarelli ha potuto trarre materia per raccontare le vicende politiche viste ogni volta da un punto di vista particolare. Come è avvenuto in alcuni libri da lui pubblicati negli anni scorsi: per esempio, ne Il letto e il potere in cui racconta la vita politica italiana dal punto di vista degli scandali sessuali, oppure ne “Lo stomaco della Repubblica” in cui segue le vicende gastronomiche (dalla fame dei primi anni del dopoguerra al recente c.d.”patto della crostata” in casa Letta).
Quest’ultimo libro, tuttavia, si differenzia dagli altri: contrariamente ai precedenti, infatti, l’autore non si propone di dare un senso compiuto agli elementi di archivio in suo possesso ma lascia che siano i fatti stessi a parlare, nella convinzione che il materiale raccolto e presentato sotto forma di collage senza formulare giudizi, sia sufficiente a fornire un quadro incontestabile dello stato di declino del nostro Paese.
Nel libro viene presentato un ricco campionario di fatti che è dir poco definire follie, purtroppo divenute nel tempo del tutto normali, in cui “il registro comico e quello delle sciagure si sono parecchio confusi generando uno spaventoso miscuglio”. E proprio come un gufo che si aggira fra le rovine cosi il lettore è condotto allo spettacolo offerto dalle forme perverse e grottesche che nel nostro Paese ha assunto il potere e dall’agitarsi delle maschere, sempre buffe e allo stesso tempo repellenti, di un carnevale senza fine. Con un mosaico composto dai detriti della cronaca,l’autore, riesce ad offrire una lettura per alcuni versi originale, ma soprattutto crudele e impietosa, del “teatrino della politica”, ricorda quanto è successo e abbiamo vissuto negli ultimi anni.
Amare le considerazioni alle quali è indotto l’autore nelcapitolo iniziale del libro. L’idea dalla quale ero partito – rivela Ceccarelli – nel mettere insieme la miriade di chiacchiere e fatterelli di archivio, era quella di illustrare, in modo divertente e paradigmatico, “l’ascesa e la susseguente caduta” di un certo mondo. Ma, nel corso della stesura, confessa di aver avuto, invece, sempre più la sensazione che stessi invece descrivendo, pur per sommi capi, un passaggio epocale, di cui non riuscissi a percepire del tutto la portata, “uno smottamento profondo e cataclismatico” al termine del quale, ne sono sicuro, ci troveremo tutti ad essere diversi.
Filippo Ceccarelli (nato a Roma nel 1955) è attualmente editorialista de “La Repubblica”. In precedenza ha scritto per “La Stampa” e “Panorama”, E’ autore di successo di numerosi libri, tra i quali: “l letto e il potere. Storia sessuale della prima Repubblica” pubblicato da Longanesi nel 1996 e notevolmente aggiornato nel 2007; “Lo stomaco della Repubblica. Cibo e potere in Italia dal 1945 al 2000” (Longanesi, 2000); “Come lo spettacolo ha preso il potere” (2005) e ”La suburra. Sesso e potere: storia breve di due anni indecenti” (Feltrinelli 2010).
Autore: Filippo Ceccarelli
Titolo: Come un gufo tra le rovine
Editore: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo: 15 euro
Pagine: 266